Ventasso. Uccide la madre, poi si suicida: Gianni Dughetti aveva lasciato dei biglietti sparsi in casa.
L'omicida-suicida ha lasciato «diversi scritti in luoghi in sua disponibilità», dove ha messo nero su bianco la volontà di farla finita. È quanto ha dichiarato il procuratore capo di Reggio Emilia, Calogero Gaetano Paci, sul dramma di Ventasso che ha impressionato l'Appennino e l'intera provincia.
Un vicenda difficile da prevedere, anche se pare che Gianni Dughetti avesse manifestato la sua preoccupazione per le crescenti difficoltà che incontrava nell'accudire l'anziana madre Silvana Bucci.
Le indagini sull'accaduto sono coordinate dal sostituto procuratore Giulia Galfano, arrivata un anno fa in Procura a Reggio. Alle prese con il suo primo delitto, la magistrata si è recata sul posto per rendersi conto dell'asperità del luogo e non trascurare nulla nel verificare quanto accaduto.
I controlli degli inquirenti sono stati scrupolosi e il nodo della vicenda è tutto in quei fogli scritti a mano e lasciati da Gianni prima di caricare, armato di un coltello, l'anziana mamma in auto. Uno scritto è stato trovato dai Carabinieri nell'abitazione del 65enne, il primo posto che i militari hanno scandagliato.
Un biglietto breve, in cui l'uomo ha fatto intendere di non sopportare più di vedere la madre Silvana spegnersi lentamente. Una dichiarazione d'intenti del gesto estremo che si apprestava a compiere, con estrema determinazione.
Gli inquirenti hanno trovato altri scritti nell'abitazione di Dughetti che paiono di pugno del 65enne. Quest'ultimo avrebbe preparato con accuratezza l'ultimo giorno di vita – e forse financo le ultime volontà – di due esistenze che non si erano mai separate. (di Ambra Prati – Gazzetta di Reggio)