Treviso. Omicidio Vanessa Ballan. Le indagini verso la chiusura: Pronto il rito immediato per il killer.

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Treviso. Omicidio Vanessa Ballan. Le indagini verso la chiusura: Pronto il rito immediato per il killer.

Bujar Fandaj andrà subito a processo. Il 40enne kosovaro che il 19 dicembre scorso uccise a coltellate la 26enne Vanessa Ballan, e il figlio che portava in grembo, verrà giudicato con il rito immediato dalla Corte d'Assise del tribunale di Treviso.

Oltre alla confessione, infatti, le prove a suo carico sono schiaccianti: entro il 19 giugno, ovvero prima che scattino i sei mesi dal delitto, verrà emesso il decreto. Si tratta soltanto di una formalità.

I riscontri degli inquirenti su quanto scritto in una lettera da Fandaj, nella quale sostiene di essersi difeso da un'aggressione della vittima, non ci sono. La versione dell'uomo, in altre parole, non regge. A differenza dell'impianto accusatorio del sostituto procuratore Michele Permunian che ha in mano il movente, l'arma del delitto, le modalità dell'omicidio, il video dell'irruzione e, appunto, la confessione.

L'agguato mortale fu sferrato lo scorso 19 dicembre, quando l'uomo fece irruzione nella casa della donna e la aggredì a coltellate. Nelle settimane precedenti al delitto, il gip aveva disposto nei confronti del 40enne il divieto di avvicinamento alla vittima.

E lui l'aveva rispettato. Dopo l'omicidio, però, la Procura era stata accusata di aver preso la situazione sottogamba. Ad assolvere i magistrati era stato il ministro della giustizia Carlo Nordio: «Non c'è stata incuria nei doveri durante l'inchiesta per stalking». Circostanza ribadita anche dal procuratore di Treviso, Marco Martani.

«La vicenda non era stata presa sottogamba – ha precisato Martani –. Al momento della denuncia e nelle settimane successive non c'erano state avvisaglie che la vita di Vanessa fosse in pericolo. C'era semmai il rischio di un ricatto a sfondo sessuale e il pm titolare del fascicolo aveva disposto la perquisizione a casa di Fandaj e il sequestro dei telefoni il giorno successivo». (di Giuliano Pavan – Il Gazzettino)

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