Mariano Comense. Una via dedicata a Teresa Lanfranconi, vittima di femminicidio. L'amore non è violenza.
Mariano Comense non ha dimenticato Teresa Lanfranconi, meno che mai la sua famiglia, gli amati cugini, il Jean Monnet, la scuola che frequentava e che la ha dedicato da anni un'aula.
Ieri, ventuno anni dopo, una strada porta ufficialmente il suo nome: "Via Teresa Lanfranconi, vittima di femminicidio, l'amore non è violenza", si legge su quel cartello piazzato a due passi dalla casa dove abitava, dalla scuola che frequentava e dal viottolo che costeggia la ferrovia di via dei Vivai dove trovò la morte per mano di Giovanni Gambino, quel giovane che con una coltellata le recise la carotide senza darle il tempo di gridare.
Omicidio aggravato da un tentativo di violenza sessuale, disse la sentenza. Perché Teresa si difese, sino all'ultimo, e per questo pagò con la vita. Gambino, all'epoca 19enne, fu condannato a 17 anni e otto mesi. Quel delitto, invece, nell'estate del 2003 divenne un caso nazionale.
Non a caso il preside del Jean Monnet, Filippo Di Gregorio, ha parlato a proposito dell'intitolazione di «un gesto di valore che riconcilia la memoria con il presente». Il sindaco, Giovanni Alberti, crede si tratti di «un atto dovuto e voluto» anche per via della richiesta fatta in Comune da parte dei cugini di Teresa e da oltre 200 firme di cittadini.
La scelta della nuova strada, poi, non è stata casuale: proprio lì, dove sono i suoi ricordi, vicino a chi le ha voluto bene. (di Corrado Cattaneo – Il Giorno)