Treviso. Omicidio Anica Panfile. La difesa di Franco Battaggia replica alle ricostruzioni della Procura.
«Impossibile per una persona sola, con la stessa struttura fisica di Franco Battaggia, mettere il corpo dentro ad un tappeto, sollevarlo e riporlo dentro ad un furgone». È la testimonianza di Massimo Carraro, ex carabiniere in servizio presso la Polizia giudiziaria, ora in pensione e che adesso svolge il lavoro di investigatore privato, a dare l'ennesimo scossone alle certezze della Procura di Treviso, convinta che Anica Panfile sia stata uccisa dall'imputato.
Nelle ipotesi accusatorie, Battaggia avrebbe avvolto il corpo dentro ad un tappeto per poi scaricarlo nelle acque del Canale della Vittoria, a Lovadina, poco lontano dal luogo del suo ritrovamento. Ma nell'udienza di ieri, 5 maggio 2025, Carraro – chiamato a deporre dall'avvocato Fabio Crea – ha mostrato un video con una simulazione di quella che, secondo l'accusa, sarebbe stata l'azione compiuta dell'imputato.
Il detective privato ha arrotolato il corpo di una donna (viva) con la stessa struttura fisica di Anica Panfile all'interno di un tappeto che poi un uomo, che ha le stesse caratteristiche fisiche di Battaggia, ha provato a sollevare. Il risultato: l'uomo non riesce a tirare su il peso, che anzi fa sì che il corpo esca dal tappeto. Per l'avvocato difensore si tratta della prova regina che il l'imputato non possa essere l'omicida.
Massimo Carraro ha anche spiegato alla Corte di aver effettuato alcuni giri di perlustrazione nella zona di via Barcador, nel comune di Spresiano, dove la Procura pensa che Battaggia, il cui mezzo sarebbe stato intercettato da alcune telecamere di sicurezza, abbia buttato Anica da un ponticello.
"Innanzitutto – ha detto – ritengo altamente improbabile che il cadavere sia stato gettato in acqua da lì. Si sarebbe fermato molto più a sud mentre la posizione in cui è stato ritrovato porta a pensare che sia stato gettato in acqua molto più a nord. Inoltre la zona, anche alla sera, è molto frequentata da "clienti" che cercano prostitute. Il passaggio di Battaggia insomma, e soprattutto la sua sosta sul bordo del canale, non sarebbe passata inosservata". (di Denis Barea –TrevisoToday)