San Sperate. Un anno senza Francesca Deidda. Chiesto l'ergastolo per il marito reo confesso, Igor Sollai.

Immagine della notizia (Immagine di shardana13 su Wikimapia e Wikimedia Commons — CC BY 3.0)

San Sperate. Un anno senza Francesca Deidda. Chiesto l'ergastolo per il marito reo confesso, Igor Sollai.

Un anno fa Francesca Deidda era viva. Lo è rimasta fino alle 21,30 circa del 10 maggio 2024, fino a quando il marito non l'ha colpita ripetutamente con una mazzetta da muratore per poi trasportarla con un borsone fino alle campagne nei pressi del ponte romano sulla ex 125, l'Orientale sarda. Dettagli scabrosi, sì, di un delitto che non sarà mai dimenticato. Ed è giusto che non venga dimenticato.

Un anno fa, Francesca si era svegliata la mattina del 10 maggio e aveva preparato pollo e patate, la cena che poi avrebbe condiviso con Igor Sollai. Una delle prime cose a cui aveva pensato appena sveglia era di preparare la cena da condividere con il marito. "Perchè lei viveva per il marito", come si apprende dalle testimonianze di chi la conosceva. Quella mattina non sapeva di star cucinando anche il suo ultimo pasto.

Nel pomeriggio lei era ancora al lavoro, serena secondo quanto si apprende, mentre lui, stava cercando un borsone a basso prezzo. Quello che avrebbe utilizzato quella stessa sera, per trasportare il corpo di lei. I dettagli sono stati svelati durante il dibattimento in Corte d'Assise di Cagliari, nell'arringa fiume del Pubblico ministero, Marco Cocco, che ha chiesto l'ergastolo per l'imputato reo confesso.

Un anno fa, Francesca Deidda era viva. Fino alle 21,30, quando sul divano della sua casa a San Sperate, via Monastir, è stata raggiunta da almeno 8 colpi di mazzetta, secondo il medico legale. Bisogna aspettare fino al 31 maggio prima che venga fatta denuncia di scomparsa dal fratello Andrea. E bisogna aspettare altri due mesi prima che gli investigatori trovino il corpo, a fine luglio.

Un anno dopo, oggi, l'avvocato Gianfranco Piscitelli, che rappresenta Andrea Deidda scrive: "In questa stessa notte, esattamente un anno fa, a San Sperate, in una casa come tante, una casa coniugale di una coppia come tante, in quella casa coniugale si è compiuta una barbarie, un atroce delitto, commesso con fortissima capacità criminale e con precisa coscienza e volontà: la dolce ed indifesa Francesca Deidda è stata assassinata. La mancanza di riguardo per la vita, l'assenza di compassione, sono stati gli ingredienti di questo atto orrendo che urla Giustizia. Francesca, riposa con gli Angeli, il tuo ricordo è vivo come il dolore della tua perdita". (di Maurizio Pilloni – YouTG.NET)

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