Il femminicidio di Anna Filomena Barretta a Marano Vicentino

Vittima:
Anna Filomena Barretta
Killer:
Angelo Lavarra
Località:
Marano Vicentino
Data:
20 novembre 2018
Uno scorcio del Monumento ai Caduti in Piazza Silva a Marano Vicentino

Uno scorcio del Monumento ai Caduti in Piazza Silva a Marano Vicentino (del Catalogo dei Beni Culturali, licenza BCS 1.0)

Voce su Anna Filomena Barretta

Anna Filomena Barretta, 42 anni, fu trovata morta la mattina del 20 novembre 2018 all'interno dell'abitazione in cui risiedeva a Marano Vicentino.‍[1]

Uno scorcio del Monumento ai Caduti in Piazza Silva a Marano Vicentino

Uno scorcio del Monumento ai Caduti in Piazza Silva a Marano Vicentino (del Catalogo dei Beni Culturali, licenza BCS 1.0)

La donna era deceduta per un colpo di proiettile esploso dalla pistola di servizio dell'ex marito, Angelo Lavarra, guardia giurata di 43 anni. Fu proprio l'uomo a chiamare i soccorsi, riferendo che la quarantaduenne si era suicidata sparandosi da sola. I militari giunti successivamente nell'appartamento trovarono il corpo senza vita della vittima adagiato sul letto matrimoniale mentre, a poca distanza, giaceva l'arma utilizzata per compiere il delitto.

Lavarra, ascoltato in caserma durante il primo interrogatorio, dichiarò che lui e l'ex moglie avevano avuto un confronto pacifico, poi lei si era recata in camera da letto. Il quarantatreenne in seguito, mentre stava dormendo sul divano, avrebbe sentito uno sparo. Recatosi in camera, trovò la donna morta e allertò i soccorsi.

Il matrimonio della coppia, originaria di Taranto, era durato circa vent'anni. Alcune settimane prima del decesso, i due coniugi si erano separati legalmente in modo consensuale. Non si allontanarono tuttavia l'uno dall'altra, infatti rimasero entrambi a convivere sotto lo stesso tetto insieme alle due figlie, nate della loro unione.‍‍[1]

Una settimana dopo la drammatica vicenda, sulla base delle indagini condotte dalla Procura di Vicenza, Lavarra venne fermato e condotto in carcere con l'accusa di omicidio volontario. Gli esami del RIS avevano rinvenuto tracce di sangue nell'appartamento, non visibili durante la prima ispezione e che, dunque, furono ripulite dopo la morte della vittima.

La ricostruzione della dinamica dell'accaduto fece emergere che il proiettile era partito da una distanza di circa trenta centimetri, arrivando a perforare la nuca dal lato sinistro, ma la donna non era mancina. Dettagli che resero contraddittoria la versione fornita dal quarantatreenne.‍[2]

L'uomo, nell'interrogatorio effettuato in seguito al provvedimento di fermo, ammise di aver spostato il corpo dell'ex moglie da una stanza all'altra della casa e di aver ripulito le macchie di sangue sul pavimento, giustificandosi col fatto di essere stato preso dal panico dopo aver scoperto che la donna era morta. Ciò nonostante, aveva confermato quanto dichiarato in precedenza, ovvero che l'ex coniuge sapeva della pistola riposta nell'armadio e la mattina del 20 novembre l'aveva impugnata per suicidarsi.‍‍[3]‍‍[4]

Secondo gli inquirenti, invece, fu l'uomo a uccidere la signora Barretta per non aver mai accettato la separazione. La quarantaduenne in passato era stata anche vittima di maltrattamenti. Nel 2009 e nel 2015 finì al pronto soccorso per essere stata aggredita dal marito. Le furono riscontrate la frattura del setto nasale e la lesione di un timpano, ma in quei casi la donna non volle sporgere denuncia.‍‍[5]

Uno scorcio del comune di Thiene in provincia di Vicenza, città dove la signora Anna Filomena Barretta lavorava come cassiera in un centro commerciale della zona

Uno scorcio di Thiene (Vicenza), città dove la signora Barretta lavorava come cassiera in un centro commerciale della zona (di Claudio Gioseffi, licenza CC BY-SA 4.0)

Due giorni dopo l'esecuzione del provvedimento di custodia cautelare, di fronte al giudice per le indagini preliminari, Lavarra si avvalse della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Nei suoi confronti fu confermata la permanenza in carcere. L'uomo nei mesi successivi scrisse una lettera alle figlie proclamando la sua innocenza.‍‍[3]‍‍[4]

Tuttavia, nel luglio del 2019, Lavarra si arrese alle evidenze investigative e confessò di essere l'autore del delitto, raccontando di aver ucciso l'ex moglie circa 24 ore prima della sua chiamata al pronto intervento medico. Dopo averle sparato un unico colpo di pistola, l'omicida avrebbe occultato il cadavere della vittima nella stanza da letto per nasconderlo alle due figlie presenti in casa. Nel frattempo aveva ripulito la scena del crimine nel tentativo di depistare le indagini.‍‍[6]

In seguito alla chiusura delle indagini, Lavarra fu rinviato a giudizio in rito abbreviato. Il 2 marzo 2020 la Corte d'Assise di Vicenza condannò l'imputato a 30 anni di reclusione.‍ Lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato gli evitò l'ergastolo.‍[7]‍‍[8] Il 22 gennaio 2021 la pena fu confermata in secondo grado dalla Corte d'Appello di Venezia.‍[9]

Note

  1. a b Colpo di pistola alla testa, morta a 42 anni. Il Giornale di Vicenza.it · Archiviato dall'originale.
  2. Vicenza, il suicidio della ex moglie era simulato: fermato vigilante. Corriere.it · Archiviato dall'originale.
  3. a b "Ha ucciso l'ex" Lui non parla davanti al giudice. Il Giornale di Vicenza.it · Archiviato dall'originale.
  4. a b Omicidio Barretta, lettera di Lavarra alle figlie: "Non ho ucciso io la mamma". L'Eco Vicentino · Archiviato dall'originale.
  5. "Ha ucciso l'ex moglie perché geloso". Il Giornale di Vicenza.it · Archiviato dall'originale.
  6. Omicidio Barretta, il marito killer ha confessato. Il corpo nascosto per 24 ore. L'Eco Vicentino · Archiviato dall'originale.
  7. Omicidio Marano, chiesti 30 anni di reclusione per Angelo Lavarra. VicenzaToday · Archiviato dall'originale.
  8. Vicenza, trent'anni alla guardia giurata Angelo Lavarra: uccise l'ex moglie. Corriere Del Veneto · Archiviato dall'originale.
  9. Omicidio Barretta, appello rigettato: confermati i 30 anni di condanna al marito assassino. L'Eco Vicentino · Archiviato dall'originale.

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