Voce su Alexandra Riffeser

Uno scorcio panoramico dall'alto di Merano, scattato dalla Torre delle Polveri (di Lungoleno, licenza CC BY-SA 4.0)
Alexandra Riffeser, 34 anni, fu uccisa dal marito Johannes Beutel, 38 anni, il 24 settembre 2018 a Merano in provincia di Bolzano.
Il delitto si consumò nell'appartamento della masseria di famiglia, situata nella frazione di Quarazze, dove la coppia viveva insieme alle loro figlie. Nel pomeriggio la sorella della vittima sentì delle forti urla provenire dall'abitazione dei due coniugi. Preoccupata, si precipitò sul postò e scoprì il corpo senza vita della trentaquattrenne, riverso a terra in una pozza di sangue.
Nello stesso appartamento c'era anche Beutel. Le figlie invece erano insieme alla nonna, in un altro edificio della villa, e non dovettero assistere al drammatico episodio. Allertati i soccorsi, per la donna non si poté fare altro che constatare il decesso. Il marito fu arrestato e condotto in carcere.[1]
Nei giorni successivi, nel corso dell'interrogatorio di garanzia tenutosi nella casa circondariale di Bolzano, l'uomo confessò il delitto dinanzi al giudice per le indagini preliminari. Beutel raccontò di avere, in un primo momento, aggredito la moglie con una coltellata alla pancia al culmine di un litigio. I due avevano concordato di recarsi in ospedale, ma la discussione sarebbe nuovamente degenerata. Così il trentottenne sferrò ulteriori fendenti d'arma da taglio alla vittima.[2]
I rapporti fra i due erano sempre più tesi nell'ultimo periodo, tanto da decidere per la separazione. La crisi sarebbe iniziata dopo la malattia di una delle figlie, a cui fu diagnosticata la leucemia. Successivamente, la malattia fu curata, ma la relazione coniugale sarebbe rimasta ormai deteriorata.[3]
Il gip convalidò la misura di custodia cautelare in carcere con l'accusa di omicidio volontario. L'esame autoptico effettuato sulla salma della vittima rilevò 43 coltellate sferrate dall'uomo nel corso dell'aggressione. La donna tentò di difendersi, ma non poté nulla contro la violenza del marito.[4]
Secondo le ricostruzioni il trentottenne, precedentemente al delitto, sarebbe stato sotto cura di antidepressivi per una situazione psichica non ottimale, provocata da un prolungato stato di stress. Per questo motivo la Procura di Bolzano richiese l'esecuzione di una perizia psichiatrica per valutare la lucidità dell'indiziato.[5] Nel mese di maggio del 2019, l'esito dell'esame stabilì la piena capacità di intendere e di volere di Beutel nel momento in cui uccise la moglie.[6]
Il successivo mese di dicembre, l'uomo fu rinviato a giudizio in rito abbreviato.[7] Nel febbraio del 2020 l'imputato fu condannato in primo grado a 30 anni di reclusione.[8] La sentenza aveva riconosciuto l'aggravante della crudeltà. La pena venne confermata nell'aprile del 2021 in Corte d'Appello e resa definitiva nel settembre del 2022 dalla Corte di Cassazione.[9][10]