L'omicidio di Jennifer Krasniqi a Servigliano

Vittima:
Jennifer Krasniqi
Killer:
Pavlina Mitkova
Località:
Servigliano
Data:
8 gennaio 2020
Uno scorcio del perimetro esterno del centro storico di Servigliano in provincia di Fermo

Uno scorcio del perimetro esterno del centro storico di Servigliano in provincia di Fermo (di Alessandro Vecchi, licenza CC BY-SA 3.0)

Voce su Jennifer Krasniqi

Jennifer Krasniqi era una bambina di 6 anni trovata morta nella notte tra il 7 e l'8 gennaio 2020 in seguito a un incendio appiccato nell'abitazione in cui risiedeva a Servigliano, comune della provincia di Fermo.‍‍[1]

Uno scorcio del perimetro esterno del centro storico di Servigliano in provincia di Fermo

Uno scorcio del perimetro esterno del centro storico di Servigliano in provincia di Fermo (di Alessandro Vecchi, licenza CC BY-SA 3.0)

Durante il rogo erano presenti in casa la madre di origini bulgare, Pavlina Mitkova, 38 anni, e la sorella minore di 4 anni. A rinvenire il corpo senza vita della bambina furono i Vigili del Fuoco dopo aver domato le fiamme. La mamma, riuscita a scappare dall'edificio insieme alla secondogenita, rimase ferita e fu ricoverata in ospedale. Interrogata dagli inquirenti, dichiarò di essersi svegliata nel corso della notte a causa del fumo e del bagliore del fuoco.

In quegli attimi concitati, la donna portò in strada la figlia di 4 anni, poi avrebbe provato a rientrare in casa per salvare anche Jennifer, ma le fiamme troppo alte glielo avrebbero impedito. Dunque allertò i soccorsi, giunti successivamente sul posto. Il marito Ali Krasniqi, originario del Kosovo, ma da diversi anni in Italia insieme alla famiglia, non era in casa durante l'incidente. Arrivò più tardi sul luogo della tragedia, apprendendo che la figlia di 6 anni era morta.

La Procura di Fermo aprì un'inchiesta sull'accaduto. Il cadavere della vittima non fu rinvenuto carbonizzato, dunque nel corso del rogo non era stato raggiunto dalle fiamme. Inizialmente fu ipotizzato il decesso per asfissia, ma la prima ispezione medica stimò il momento del decesso fino a diverse ore prima dell'incidente. Inoltre il referto dei Vigili del Fuoco stabilì che l'origine dell'incendio fu di matrice dolosa. Di conseguenza il titolo di reato sul fascicolo d'indagine venne modificato in incendio doloso e decesso a seguito di un altro reato.

Sulla base di questi e altri elementi emersi dall'attività investigativa, il successivo 20 gennaio Pavlina Mitkova fu arrestata dai Carabinieri e condotta in carcere. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, sarebbe stata lei a uccidere la figlia, tentando poi di cancellare le tracce del delitto appiccando l'incendio con l'ausilio del gas.‍‍[2]‍‍[3]

Il 22 gennaio la trentottenne, interrogata dal giudice per le indagini preliminari, non rispose alle domande, rendendo soltanto dichiarazioni spontanee, respingendo ogni addebito e ribadendo di non aver ucciso la figlia, che secondo la sua versione sarebbe rimasta vittima dell'incendio. Il gip tuttavia, tenendo in considerazione le risultanze investigative emerse dalla Procura, confermò la custodia cautelare in carcere.‍‍[4]‍‍[5]

Il successivo mese di luglio fu resa nota la relazione dell'autopsia svolta sulla salma della minorenne. La bambina era deceduta circa tre ore prima dello scoppio dell'incendio. Nel suo sangue non era presente il monossido, dunque non aveva inalato il fumo generato dalla combustione in casa. Inoltre la vittima aveva lesioni al volto e alla testa.

La madre l'aveva soffocata con un peluche, le cui fibre cellulosiche furono trovate nei bronchi della piccola. Per un motivo mai chiarito la trentottenne, prima di ostruirle le vie respiratorie con il peluche, aveva immerso la testa della figlia nella vasca da bagno, trovata in seguito dai Vigili del Fuoco riempita di circa 17 centimetri d'acqua.‍[6][7] Il principale capo d'imputazione nei confronti dell'indiziata fu modificato in omicidio volontario con l'aggravante del rapporto di parentela.

La Procura dispose anche una perizia psichiatrica per la donna.‍‍[8]‍‍[9] L'esame aveva accertato la sua capacità di intendere e di volere.‍‍[10] Sottoposta nuovamente a interrogatorio di fronte al giudice per le indagini preliminari, si avvalse per l'ennesima volta della facoltà di non rispondere.‍‍[11] Alla chiusura delle indagini fu confermata l'accusa di omicidio volontario. Nel mese di marzo del 2021 Pavlina Mitkova fu rinviata a giudizio.‍‍[10]‍‍[12]

Nel corso del processo la Procura chiese la pena dell'ergastolo con isolamento diurno per quattro mesi.‍[13] Il 29 settembre 2021 la Corte d'Assise di Macerata aveva condannato l'imputata a 25 anni di reclusione per omicidio volontario e incendio doloso, riconoscendo le attenuanti generiche equivalenti all'aggravante del rapporto di parentela.‍[14][15]

La difesa e la Procura non presentarono ricorso in Appello, dunque la sentenza divenne definitiva. Le motivazioni della stessa precisarono che non fu individuato con certezza un movente ma, considerate le prove raccolte, l'accertamento del movente non era essenziale. In ogni caso la Corte aveva ipotizzato che la donna, in un stato d'ira momentaneo, avesse reagito violentemente a un qualche capriccio della primogenita.

Le attenuanti generiche furono concesse in ragione delle condizioni disagiate dell'imputata che non aveva un lavoro, né parenti, né amici, né prospettive, ed era sempre chiusa in casa con le figlie che non frequentavano le scuole, in un contesto familiare di emarginazione e isolamento sociale, pervaso dalla forte personalità del marito.‍[6][7]

Note

  1. Fermo, incendio in casa: muore una bimba di 7 anni, si salvano la madre e la sorellina. Blasting News · Archiviato dall'originale. Consultato il 23 gennaio 2020.
  2. Incendio Servigliano, morta bimba di 6 anni. La mamma arrestata per omicidio. il Resto del Carlino · Archiviato dall'originale. Consultato il 23 gennaio 2020.
  3. Incendio Servigliano, la tesi. "La bimba era morta ore prima". il Resto del Carlino · Archiviato dall'originale. Consultato il 23 gennaio 2020.
  4. La difesa della madre della bimba morta nell'incendio a Servigliano. AGI · Archiviato dall'originale. Consultato il 23 gennaio 2020.
  5. Fermo, bimba morta nel rogo: la madre si dichiara 'innocente'. Blasting News · Archiviato dall'originale. Consultato il 23 gennaio 2020.
  6. a b Servigliano, omicidio di Jennifer: definitiva la condanna della mamma a 25 anni. CentroPagina · Archiviato dall'originale. Consultato il 24 giugno 2022.
  7. a b "Uccise la figlioletta, ecco perché". il Resto del Carlino · Archiviato dall'originale. Consultato il 24 giugno 2022.
  8. Tragedia di Servigliano, "Jennifer morta tre ore prima dell'incendio": la madre è ora accusata di omicidio. CentroPagina · Archiviato dall'originale. Consultato il 17 luglio 2020.
  9. Incendio Servigliano, Jennifer è morta tre ore prima del rogo. il Resto del Carlino · Archiviato dall'originale. Consultato il 18 luglio 2020.
  10. a b Jennifer morta nel sonno, la madre rinviata a giudizio per omicidio. La donna: "Non ho ucciso la mia bambina". Corriere Adriatico · Archiviato dall'originale. Consultato il 17 marzo 2021.
  11. Bambina morta a Servigliano, la mamma non risponde alle domande del Gip. il Resto del Carlino · Archiviato dall'originale. Consultato il 21 luglio 2020.
  12. Bambina morta a Servigliano, a processo la madre per omicidio volontario. Fermo Notizie · Archiviato dall'originale. Consultato il 17 marzo 2021.
  13. Morte della piccola Jennifer, chiesto l'ergastolo per la madre accusata di averla soffocata e di aver incendiato la casa. La Nuova Riviera · Archiviato dall'originale. Consultato il 24 settembre 2021.
  14. Servigliano, omicidio di Jennifer: la mamma condannata a 25 anni. CentroPagina · Archiviato dall'originale. Consultato il 30 settembre 2021.
  15. Bimba morta nell'incendio, 25 anni alla mamma. VeraTV · Archiviato dall'originale. Consultato il 30 settembre 2021.

Cara/o utente, spero tu abbia apprezzato il contenuto di questa pagina.

FemminicidioItalia.info è un progetto informativo nato nei primi mesi del 2019 dedicato alla raccolta di dati e notizie su casi recenti e passati di femminicidio in Italia, nonché sul fenomeno della violenza sulle donne nel nostro paese.

Nel corso del tempo lo sviluppo del sito è aumentato a dismisura. Le pagine sono diventate centinaia e le voci di approfondimento sono costantemente monitorate per fornire gli ultimi aggiornamenti. Teniamo traccia delle notizie e riportiamo quelle più importanti avendo sempre cura di citare le fonti per ringraziare i giornalisti del loro arduo lavoro.

Tuttavia la gestione del progetto è diventata anche più complessa e dispendiosa. Se credi nella bontà del nostro operato e ti va di contribuire, potresti darci una mano oppure considerare di effettuare una donazione. Anche una piccola somma può significare un grande aiuto affinché il sito rimanga in vita e continui a essere aggiornato. Grazie.