Il corpo senza vita di Luana Rainone, 31 anni, è stato ritrovato la mattina del 4 settembre 2020 nelle campagne di Poggiomarino in provincia di Napoli. La donna, sposata e madre di una bambina, era scomparsa dal precedente 23 luglio da San Valentino Torio, comune in cui risiedeva in provincia di Salerno.[1][2]

La trentunenne, originaria di Sarno (Salerno), era uscita durante il pomeriggio senza fare più ritorno a casa. A segnalarne la sparizione è stata la famiglia che, dopo aver presentato la denuncia, ha permesso ai carabinieri delle sezioni locali, coordinati dalla procura di Nocera Inferiore, di avviare le indagini e le ricerche.
Nelle settimane successive il lavoro degli investigatori si è concentrato su un conoscente della donna, Nicola Del Sorbo, sospettato di essere coinvolto nella scomparsa della stessa. L'uomo, già ascoltato dai militari, aveva reso versioni contraddittorie a fronte di una serie di elementi, tra cui video e tabulati telefonici, che avevano confermato come lui fosse stato in contatto con la trentunenne il giorno della scomparsa Nell'interrogatorio effettuato durante la notte tra il 3 e il 4 settembre 2020, l'indiziato, messo alle strette dinanzi alle evidenze raccolte dagli inquirenti, è crollato e ha confessato il delitto, conducendo la mattina seguente i carabinieri sul luogo dove aveva occultato il cadavere.
Il corpo della vittima, in avanzato stato di decomposizione è stato rinvenuto, avvolto in coperte e sacchi, in fondo a un pozzo sul retro di un casolare di proprietà della famiglia del trentaquattrenne situato in un terreno della periferia di Poggiomarino al confine con il comune di San Valentino Torio.[3][4]

Del Sorbo, originario di Angri (Salerno), era pregiudicato e aveva ricevuto due condanne per violenza privata, una delle quali per aver picchiato la suocera con l'intento di estorcerle denaro per l'acquisto di droga. L'uomo era separato e padre di sette figli: quattro avuti dalla precedente relazione con l'ex moglie, tre con l'ultima compagna che era stata allontanata dai servizi sociali e trasferita in una casa famiglia insieme ai bambini a causa delle condizioni di degrado e povertà in cui erano costretti a vivere.
Il trentaquattrenne aveva ammesso ai carabinieri che lui e Luana intrattenevano una relazione extraconiugale. Si erano incontrati il precedente 23 luglio, ma durante l'appuntamento avrebbero avuto una violenta discussione degenerata in tragedia. Lei lo avrebbe pressato affinché lasciasse la compagna. Lui, alterato da sostanze stupefacenti, avrebbe perso la testa in modo da accoltellare la trentunenne con un fendente alla gola. Dopodiché ha gettato il cadavere nel pozzo.[5][6]
In seguito al fermo emesso dalla procura di Nocera Inferiore, il trentaquattrenne è stato condotto in carcere con le accuse di omicidio volontario e soppressione di cadavere.[7][8] Nell'interrogatorio di garanzia svolto il 7 settembre di fronte al giudice per le indagini preliminari, Del Sorbo ha ribadito la propria confessione sostenendo di aver compiuto un gesto d'impeto, senza l'intenzione di uccidere. L'uomo, dopo aver sferrato il colpo mortale, avrebbe provato a tamponare la ferita, senza chiamare i soccorsi, non riuscendo a evitare il decesso.[9] Il giudice ha convalidato il fermo disponendo la permanenza in carcere nei confronti dell'indiziato. Dato che il delitto è avvenuto a Poggiomarino, nelle settimane successive il fascicolo dell'indagine è stato trasferito, per competenza territoriale, alla procura di Torre Annunziata.[10][11]