Voce su Elisa Mulas e Simonetta Fontana
Nabil Dhahri, 38 anni, uccise l'ex compagna Elisa Mulas, 43 anni, la madre di lei, Simonetta Fontana, 64 anni, e i due figli della coppia, Ismaele e Sami, 2 e 5 anni.[1][2]
Uno scorcio di Piazza Garibaldi a Sassuolo in provincia di Modena
Il quadruplo omicidio avvenne nel corso del pomeriggio del 17 novembre 2021 nella casa della madre della vittima a Sassuolo in provincia di Modena. L'uomo utilizzò un coltello per compiere la mattanza, dopodiché si tolse la vita con la stessa arma da taglio.[3][4]
Nell'abitazione era presente anche il bisnonno di 97 anni, Renzo Fontana, padre della signora Simonetta, che fu risparmiato dalla furia omicida e rimase fortunatamente illeso.[5] L'anziano si trovava a letto perché in precarie condizioni di salute. Non aveva assistito alla strage e non si sarebbe accorto di nulla.
Dhahri era originario della Tunisia, ma viveva da anni a Sassuolo ed era impiegato in un supermercato della zona. La signora Mulas, originaria di Sassari (Sardegna), era impegnata in lavori di pulizia in alcune ditte del Modenese. La donna aveva anche un'altra figlia di 11 anni, nata da una precedente relazione, che al momento del delitto era a scuola.[6]
Il drammatico episodio fu scoperto proprio grazie alla ragazzina che, tornata a casa, aveva trovato la porta chiusa e nessuno che le apriva. Così fu allertato il locale commissariato di Polizia. Sul posto poi giunse anche il fratello della vittima. Una volta varcato l'ingresso, furono rivenuti i cinque cadaveri. L'undicenne, rimasta orfana, venne affidata dai servizi sociali a una casa famiglia.[7]
La relazione tra Mulas e Dhahri era ormai terminata da tempo e i due sarebbero stati prossimi ad avviare le pratiche legali per la separazione, anche se lui non accettava quell'epilogo. Alcuni conoscenti avrebbero riferito che l'uomo, negli ultimi tempi, aveva cominciato a molestare e minacciare di morte la donna.
L'autore del delitto avrebbe inviato, due giorni prima dell'omicidio-suicidio, un messaggio vocale alla vittima che recitava: "Se non mi fai vedere i bambini, ricordati che ti ammazzo". Non risultavano tuttavia denunce alle forze dell'ordine, né segnalazioni ai servizi sociali e ai centri antiviolenza. Lei, insieme ai figli, si era trasferita da circa un mese a casa della madre per allontanarsi dall'ex compagno. Ciò nonostante la quarantatreenne gli consentiva di recarsi nell'abitazione per vedere i bambini.[8][9]
La signora Mulas in passato era già stata maltrattata da un altro ex compagno. Si trattava di un uomo di origini marocchine con il quale aveva avuto la prima figlia. Lei nel 2010 aveva sporto denuncia nei suoi confronti. Lui nel 2012 venne condannato a 8 mesi per stalking, poi prescritti. La Corte d'Appello aveva tuttavia confermato la perdita della potestà genitoriale dell'uomo sulla primogenita.[10][11]
Il signor Renzo Fontana fu trasferito in una casa di riposo di Sassuolo dove morì pochi giorni dopo il drammatico accaduto, il 23 novembre 2021.[12][13]