Voce su Valentina Di Mauro
Valentina Di Mauro, 33 anni, fu uccisa nel corso della mattinata del 25 luglio 2022 all'interno dell'abitazione in cui risiedeva a Cadorago, comune in provincia di Como.[1]
Uno scorcio di Piazza Sant'Evasio a Bizzozero, rione di Varese da cui era originaria Valentina Di Mauro (di Phyrexian, licenza CC BY-SA 4.0)
Ad allertare i soccorsi all'alba furono i vicini di casa, svegliati dalle forti urla provenienti dall'appartamento dove la vittima conviveva insieme al compagno, Marco Campanaro, 37 anni. Di Mauro era originaria di Bizzozero, un rione della città di Varese,[2] ma nel 2020 si era trasferita nel Comasco per stare accanto al fidanzato, originario di Senago (Milano). La loro relazione andava avanti da più di due anni.
I Carabinieri giunti sul posto rinvennero il corpo senza vita della trentatreenne che presentava diverse ferite d'arma da taglio. I sanitari accorsi nell'abitazione non poterono fare altro che constatare il decesso: troppo gravi le lesioni riportate. Nell'appartamento il compagno della vittima fu notato dai militari con le mani e gli indumenti ancora sporchi di sangue. Campanaro fu arrestato in flagranza dai Carabinieri, accusato dell'omicidio della convivente. Dinanzi ai militari non oppose resistenza e si consegnò.[3][4]
L'indiziato avrebbe riferito agli inquirenti di essersi alzato all'alba per poi svegliare la compagna e accusarla di averlo tradito.[5] Sarebbe così nata una discussione degenerata nell'omicidio. La donna fu violentemente aggredita a coltellate. Furono 58 i fendenti sferrati in diverse parti del corpo. Secondo le ricostruzioni, negli ultimi mesi il trentasettenne avrebbe maturato la convinzione che la compagna lo stesse tradendo.[6][7]
Non ci sarebbero stati, in ogni caso, segnali pregressi di maltrattamenti o violenza domestica.[8] Campanaro fu condotto in carcere. Nei giorni successivi, nell'interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari, l'uomo si avvalse della facoltà di non rispondere. Nei suoi confronti fu convalidata la custodia cautelare.[9] La Procura dispose successivamente una perizia psichiatrica per valutare lo stato di salute mentale dell'indiziato.[10]
L'esame stabilì la pericolosità sociale dell'uomo e la sussistenza di un vizio parziale di mente. In particolare, Campanaro soffrirebbe di un disturbo della personalità di tipo misto, con episodi psicotici e paranoidei, che avrebbero influito sulla sua condotta nel momento del delitto.[11] Nel gennaio del 2023, dopo la conclusione delle indagini da parte della Procura di Como, l'uomo fu rinviato a giudizio per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà.[12]
Il Pubblico Magistrato, tenuto conto delle risultanze della perizia psichiatrica, chiese una condanna a 15 anni. Il 17 maggio 2023, però, la Corte d'Assise di Como aveva condannato l'imputato a 22 anni di reclusione.[13] La sentenza riconobbe le attenuanti generiche, equiparate alle aggravanti contestate.[14][15]
La Chiesa di San Carlo Borromeo a Varese dove sono stati celebrati i funerali di Valentina Di Mauro (su concessione di BeWeB - Beni Culturali Ecclesiastici in Web)
Secondo le motivazioni dei giudici di primo grado, la vittima trovò la morte "dopo gratuite sofferenze", a seguito delle 58 coltellate inferte dal convivente. Campanaro aveva aperto la porta dell'appartamento all'arrivo dei Carabinieri, ma non lo fece quando i vicini andarono a bussare dopo aver sentito le grida della trentatreenne. E probabilmente, se lo avesse fatto, la donna si sarebbe potuta salvare.
Per questo la Corte non ritenne congrua la richiesta di condanna a 15 anni avanzata dal Pubblico Ministero. L'ammontare della pena non fu calcolata al minimo, pur applicando la diminuzione per la parziale infermità di mente stabilita dal perito psichiatrico. Infatti le attenuanti generiche furono ritenute equivalenti e non prevalenti sulle aggravanti, anche a fronte del "corretto comportamento processuale" dell'imputato.[16]
L'8 febbraio 2024 la Corte d'Appello di Milano confermò la sentenza di primo grado.[17][18]