Voce su Paola Larocca
Panorama dall'alto di San Mango Piemonte in provincia di Salerno (dal sito web del Comune di San Mango Piemonte)
Paola Larocca, 55 anni, perse la vita all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno la mattina del 16 novembre 2022. Poche ore prima, nella sua abitazione a San Mango Piemonte in provincia di Salerno, la donna fu aggredita a coltellate dal marito Rodolfo Anastasio, 56 anni, dal quale si stava per separare.[1][2]
L'uomo era il titolare di un noto ristorante di Salerno che gestiva insieme alla moglie. Il cinquantaseienne da qualche mese non risiedeva più stabilmente a San Mango, infatti si era allontanato dalla ormai ex compagna per sistemarsi in un bed and breakfast a Salerno, separato di fatto ma non giuridicamente dalla coniuge. Anastasio però, quasi tutti i giorni, ritornava nella vecchia abitazione per assistere i suoi cani. Quegli incontri mattutini con la moglie, tuttavia, sarebbero sfociati in quotidiani litigi.
La mattina del 16 novembre l'uomo aveva colpito la signora Larocca con diversi fendenti d'arma da taglio. Sul posto sarebbe intervenuto anche uno dei due figli adulti della coppia, che aveva rimediato delle ferite, fortunatamente non gravi, nel tentativo di difendere la madre. La donna non perse subito la vita. I vicini di casa riuscirono a lanciare l'allarme, permettendo l'intervento dei soccorsi che trasportarono la vittima all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona. Purtroppo le lesioni riportate erano troppo gravi: la cinquantacinquenne era deceduta nel nosocomio del capoluogo salernitano.
Nel frattempo il marito si era allontanato dall'abitazione a bordo di un veicolo, dirigendosi verso il cavalcavia che collegava San Mango all'autostrada A2, tra gli svincoli della stessa cittadina e Pontecagnano Nord. Lì aveva accostato l'auto, poi legò una corda alla ringhiera laterale, avvolse il cappio al collo e infine si lasciò cadere nel vuoto, morendo impiccato.[3][4]
Da tempo il matrimonio della coppia era in forte crisi. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, l'omicidio-suicidio sarebbe stato premeditato.[5] L'uomo, prima della fatale aggressione, non aveva bussato al citofono di casa come era solito fare, ma aveva scavalcato il cancello d'ingresso. Il cinquantaseienne non avrebbe mai accettato la fine di quella relazione, nonostante la separazione fosse stata già avviata da mesi.[6]
Anastasio era probabilmente convinto del fatto che la moglie avesse un altro uomo. Un comportamento ritenuto ossessivo da parte della donna che, soltanto quattro giorni prima del delitto, si presentò in Questura per denunciare il coniuge e chiedere un provvedimento restrittivo che gli impedisse di avere contatti con lei.[7]