Voce su Anna Lupo
Anna Lupo, 82 anni, fu uccisa dal marito Francesco Longhitano, 81 anni, il 19 agosto 2024 a Collegno in provincia di Torino.[1][2]

Uno scorcio del municipio di Collegno in provincia di Torino (di F.Ceragioli, licenza CC BY-SA 3.0)
Il delitto si consumò intorno alle ore 11:00 di fronte al municipio, nella piazza omonima del paese. Secondo le ricostruzioni, i due anziani erano usciti per fare una passeggiata quando, a un certo punto, l'uomo estrasse una pistola e sparò alla compagna. Sarebbero stati tre i proiettili che colpirono la vittima, trafitta al collo e all'addome.
Alcuni passanti presenti sul posto avrebbero sentito l'uomo urlare verso la donna: "Mi hai rovinato la vita!". Dopo aver sparato alla convivente, l'ottantunenne utilizzò la stessa arma da fuoco per suicidarsi. La pistola, una Smith & Wesson, era illegalmente detenuta.[3][4]
L'allarme scattò immediatamente. In pochi minuti giunsero in Piazza del Municipio i Carabinieri di Rivoli, la Polizia locale e un'ambulanza del 118. I sanitari del pronto intervento medico rinvennero i due anziani distesi sull'asfalto.
L'uomo era già deceduto mentre la signora Lupo era ancora in vita, seppur in stato di incoscienza e in condizioni molto critiche. I paramedici cercarono di rianimarla, poi la vittima fu trasportata all'ospedale di Rivoli. Nelle ore successive, durante il primo pomeriggio, l'ottantaduenne era deceduta per le gravi ferite causate dai colpi di pistola sparati dal compagno.
Dal 2021 la coppia risiedeva in un condominio poco distante dal luogo del delitto, al settimo piano di un palazzo in Piazza della Repubblica. Molti anni prima, Longhitano si era legato sentimentalmente alla signora Lupo dopo che la donna si era separata dal precedente marito. I due si erano poi sposati e avevano avuto un figlio (la donna aveva anche un'altra figlia, nata dalla precedente relazione).[5]
Entrambi pensionati, in passato i due coniugi avrebbero gestito insieme un negozio di abbigliamento. L'uomo aveva anche lavorato nel settore edile, per diversi anni all'estero, in particolare in Arabia Saudita, poi era tornato in Italia.[6]
L'ottantunenne, ultimamente, aveva problemi di salute e camminava a fatica utilizzando una stampella. Alcuni vicini di casa riferirono che i due conviventi "litigavano spesso, quasi ogni giorno". Il gesto dell'uomo sarebbe stato legato a questioni familiari e riconducibili al suo stato depressivo.[3][4]
Secondo quanto riferito dall'amministrazione comunale di Collegno, la situazione precaria della coppia era nota, ma i due coniugi avevano rifiutato il sostegno offerto: "Ci era stata segnalata una fragilità economica, ma avevano rifiutato l'aiuto dei servizi sociali. Restano dolore e rammarico".[5]