Voce su Annalisa Rizzo
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie ad Agropoli dove sono stati celebrati i funerali di Annalisa Rizzo (di santamariadellegrazieagropoli.it)
I corpi senza vita di Annalisa Rizzo, 43 anni, e il marito Vincenzo Carnicelli, 63 anni, furono trovati nelle prime ore del mattino del 22 gennaio 2024, nell'abitazione della coppia ad Agropoli in provincia di Salerno.[1]
A compiere la scoperta e ad allertare i soccorsi fu la madre della vittima, preoccupata perché in mattinata la quarantatreenne non rispondeva alle chiamate al telefono. Nell'abitazione era presente anche la figlia tredicenne della coppia.
Successivamente sul posto giunsero i Carabinieri e i sanitari del 118, che non poterono fare altro che constatare il decesso di entrambi i coniugi. Marito e moglie presentavano lesioni d'arma da taglio e, poco distante dai loro cadaveri, un coltello da cucina e un taglierino.
Secondo i primi risultati dell'esame autoptico, l'uomo avrebbe colpito la donna con circa dieci fendenti. Le lesioni riportate dalla quarantatreenne sarebbero state localizzate alle mani, agli avambracci, all'occhio sinistro e al collo. Alcune di esse sarebbero "da difesa", dunque la vittima avrebbe provato ad opporre resistenza durante l'aggressione. Fatale si sarebbe rivelata una coltellata alla gola.
Il tutto sarebbe avvenuto diverse ore prima del ritrovamento, dunque la sera precedente o nel corso della notte tra il 21 e il 22 gennaio 2024. A supporto di tale ipotesi, il rinvenimento delle tracce di sangue già asciutte sul pavimento e i residui di cibo nei corpi, non ancora digerito.[2]
Il sessantatreenne invece presentava una lesione d'arma da taglio alla gola, ma non fu accertato se fosse stata auto inferta o sferrata dalla moglie nell'atto di difendersi dalla violenza.[3] La figlia minorenne, presente in casa, non avrebbe assistito al delitto perché dormiva in una stanza diversa da quella dove si era verificato l'accaduto.[4]
Non risultavano alle forze dell'ordine segnalazioni o denunce pregresse per maltrattamenti o violenze domestiche riguardanti la coppia. Vincenzo Carnicelli lavorava come pizzaiolo in Germania, ma ultimamente era tornato in Italia. La moglie Annalisa Rizzo invece era impiegata nel settore bancario. I due erano sposati da circa quindici anni, tuttavia negli ultimi mesi avrebbero iniziato un percorso di separazione consensuale.[5]
Nonostante ciò, carnicelli avrebbe tentato di ricucire il rapporto, sperando che si trattasse soltanto di un periodo transitorio difficile. L'uomo, pur appoggiando la scelta della moglie, pensava che la relazione potesse continuare.[6]
A distanza di sei mesi dall'accaduto, dopo varie analisi dei Ris dei Carabinieri, disposte dalla Procura di Vallo della Lucania, l'ipotesi più accreditata sulla dinamica del delitto rimase quella dell'omicidio della signora Annalisa Rizzo e il conseguentemente suicidio del marito Vincenzo Carnicelli.[7]
Uno scorcio del porto di Agropoli in provincia di Salerno (su concessione di Depositphotos)
Il quadro dell'aggressione, però, non fu completamente definito. Le tracce di sangue rinvenute nell'abitazione confermarono l'esito di una lite violenta, ma non fu possibile stabilire chi avesse iniziato. Carnicelli, tuttavia, sarebbe rimasto già ferito quando si era spostato in cucina per recuperare un coltello. I due coniugi quindi, presumibilmente, si sarebbero colpiti a vicenda con armi da taglio.
La prima a perdere la vita sarebbe stata Annalisa Rizzo, mentre il marito sarebbe spirato un'ora dopo. Probabilmente l'uomo si sarebbe lasciato morire, pur potendo chiamare i soccorsi, e gli inquirenti non esclusero che fosse stato lui stesso ad infliggersi una ferita mortale. Un anno dopo l'accaduto, considerata l'assenza di terze persone coinvolte, la Procura di Vallo della Lucania chiese l'archiviazione dell'inchiesta.[8]