Voce su Silvia Nowak
Silvia Nowak, 53 anni, è scomparsa nel corso del pomeriggio del 15 ottobre 2024 dalla sua abitazione in via Arena a Ogliastro Marina, una frazione del comune di Castellabate in provincia di Salerno.[1]
Uno scorcio sulla baia di Ogliastro Marina, frazione di Castellabate in provincia di Salerno (di Gsq84, licenza CC BY-SA 3.0)
Il corpo senza vita della vittima, parzialmente nudo e carbonizzato, è stato trovato tre giorni dopo, la mattina del 18 ottobre, nei pressi di un canale a circa 150 metri dalla casa in cui risiedeva la cinquantatreenne.[2] A denunciare la scomparsa della donna era stato il compagno Kai Dausel, 62 anni. L'uomo, originario della Germania, aveva raccontato che la convivente connazionale era uscita dell'abitazione, senza fare più ritorno.
Le telecamere fuori casa avevano ripreso la signora Novak mentre si dirigeva verso il centro urbano del paese, ma da quel momento si erano perse le sue tracce. Dopo il ritrovamento del cadavere della vittima, il compagno era stato ascoltato dai Carabinieri come persona informata sui fatti. In quella circostanza, Dausel aveva dichiarato di non essere coinvolto in alcun modo nella sparizione e nella morte della donna.
In particolare, l'uomo aveva riferito di essere rimasto nei pressi della villetta mentre la compagna era uscita. Quella sarebbe stata l'ultima volta in cui lui l'aveva vista viva.[3] Una circostanza che, inizialmente, era stata confermata dalla prima analisi delle telecamere di videosorveglianza poste fuori dall'abitazione, perché non avevano registrato Dausel allontanarsi dal posto. Poi il sessantaduenne, preoccupato per non veder più ritornare la convivente, aveva denunciato la scomparsa.
L'uomo aveva anche fornito un alibi, sostenendo che, dopo l'uscita della compagna, lui dormiva adagiato su una sdraio, nei pressi di una roulotte parcheggiata poco distante dalla villetta. Però non c'era alcuna immagine delle telecamere a confermarlo. In ogni caso, il tedesco rimase sospettato e fu iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Vallo della Lucania.
I primi risultati dell'esame autoptico condotto sui resti della vittima avevano evidenziato la presenza di numerose ferite da taglio, localizzate sull'addome e alla gola, e varie fratture alla testa e al polso.[4] Secondo gli investigatori, l'assassino avrebbe tentato di bruciare il corpo dopo aver ucciso la cinquantatreenne in un altro luogo. Successivamente il cadavere è stato trasportato e nascosto tra la vegetazione, a circa 150 metri dall'abitazione della donna.
La svolta nell'inchiesta è arrivata due mesi dopo, il 16 dicembre 2024, quando è stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Kai Dausel. L'uomo è accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere.[5] Nei suoi confronti sono stati raccolti gravi e circostanziati indizi di colpevolezza che lo individuerebbero come responsabile della morte della compagna connazionale tedesca.
L'indagato avrebbe cagionato il decesso della signora Nowak in un luogo isolato, presumibilmente nel bosco confinante con l'abitazione che condividevano, colpendola reiteratamente con un oggetto contundente e tagliente. Poi avrebbe parzialmente bruciato il corpo senza vita della donna con il fuoco e, dopo essere rientrato a casa, ne avrebbe simulato la scomparsa.[6]
In particolare, le telecamere di videosorveglianza di una proprietà privata adiacente alla villetta della coppia avrebbe registrato, intorno alle ore 16.11 del 15 ottobre, due urli strazianti di una donna che gli inquirenti ritengono essere Silvia Nowak. Le indagini collocherebbero l'omicidio nel corso dello stesso pomeriggio del giorno della scomparsa, tra le 16 e le 17.30. In quell'arco di tempo, le immagini delle telecamere mostravano il sessantaduenne uscire dall'abitazione per due volte, senza farvi ritorno. Secondo la Procura, l'uomo sarebbe rientrato in casa utilizzando un passaggio alternativo.[7]
Gli investigatori, infatti, hanno rilevato una traccia di sangue su un paletto della recinzione dell'abitazione della coppia, che suggerirebbe un ingresso e un'uscita dalla villetta (non registrata dalle telecamere) da parte del presunto aggressore. Inoltre, sempre secondo le ricostruzioni, i rapporti tra Nowak e Dausel erano tesi negli ultimi tempi, nonostante non risultassero episodi di violenza pregressa. Il movente del delitto sarebbe riconducibile a questioni economiche. La vittima era nota per una significativa disponibilità finanziaria e nella sua abitazione erano stati rinvenuti oltre 6 mila euro in contanti.[8]
Ulteriori accertamenti avevano permesso di scoprire che Dausel in passato aveva cambiato nome in Germania. L'uomo si chiamava Uwe Altman e vanterebbe diversi precedenti penali risalenti agli anni '90. Tra questi, sospetti di danneggiamenti, furti e un'accusa di omicidio nel 1999. Più recentemente, nel 2014, era stato coinvolto in un caso di frode informatica.[6][8]
Il 19 dicembre 2024, nel corso dell'udienza di convalida del fermo, Dausel avrebbe ribadito la sua estraneità ai fatti contestati. Tuttavia il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere.[9]