Il femminicidio di Michela Noli a Firenze

Vittima:
Michela Noli
Killer:
Mattia Di Teodoro
Località:
Firenze
Data:
15 maggio 2016
Uno scorcio panoramico sulla città di Firenze al tramonto

Uno scorcio panoramico sulla città di Firenze al tramonto (di Steve Hersey, licenza CC BY-SA 2.0)

Voce su Michela Noli

Un omicidio premeditato, quello di Mattia Di Teodoro, 33 anni, impiegato nella tipografia di famiglia, commesso ai danni di Michela Noli, 31 anni, addetta al check-in all'aeroporto di Firenze, avvalorato dal ritrovamento di un biglietto, in casa dell'uomo. Nella missiva il trentatreenne chiedeva scusa ai genitori ed ai suoceri, e spiegava l'efferato gesto annunciando di aver ucciso l'ex moglie per farle "pagare" la separazione improvvisa dopo due anni di matrimonio. Nel biglietto raccontava anche di aver scoperto che l'ex compagna lo tradiva.

Uno scorcio panoramico sulla città di Firenze al tramonto

Uno scorcio panoramico sulla città di Firenze al tramonto (di Steve Hersey, licenza CC BY-SA 2.0)

In quella giornata maledetta scrisse anche ad un amico, più messaggi, in cui comunicava l'intenzione di voler uccidere la donna. L'uomo non gli credette e pensò che si volesse soltanto sfogare. Ma non gli restò che avvisare la Polizia quando l'omicida annunciò con un sms: "L'ho uccisa".

La donna fu ritrovata senza vita la sera del 15 maggio 2016, all'interno di una Citroen Ds, lungo il fiume Arno alla periferia di Firenze, in via dell'Isolotto. Fu uccisa con oltre 20 coltellate. Dopo l'aggressione mortale ai danni dell'ex compagna, l'uomo si tagliò la gola e si piantò il coltello nell'addome, suicidandosi. Fu rinvenuto accasciato sul sedile lato guida.

Di Teodoro era conosciuto come una persona mite, anche se incline a sbalzi d'umore. La sera in cui uccise la moglie, l'aveva convinta a salire in macchina con la scusa di restituirle una valigia con dei vestiti, che venne trovata poi nel veicolo. La condusse invece in un luogo appartato, poi chiuse le portiere dell'auto dall'interno e, prima di suicidarsi, la uccise colpendola all'addome e alla gola con un grosso coltello da cucina che si era portato da casa, insieme ad un'altra arma da taglio che fu rinvenuta sotto il sedile. A niente servì il tentativo di difesa da parte della donna, che si oppose con tutte le sue forze, come dimostravano i vari tagli presenti sulle braccia.

I due si erano separati poco più di un mese prima dell'omicidio-suicidio. Lui però non la lasciò mai in pace, continuava a mandarle messaggi, come lei stessa avrebbe confidato alle colleghe. Ragione per la quale lei aveva anche evitato di fargli sapere dell'inizio di una nuova relazione con un collega. La trentunenne gli aveva fatto credere invece che si trattasse di un flirt ormai chiuso.

Tuttavia Di Teodoro si presentò comunque a casa del nuovo compagno e li trovò insieme.‍[1] Lui sapeva che l'ex compagna si trovava lì perché aveva installato un GPS nella macchina della donna e probabilmente possedeva anche una copia delle chiavi dell'auto di Michela.‍[2] Lei ribadì la fine del loro matrimonio, lui però si mostrò insolitamente tranquillo: le dette una pacca sulle spalle e tornò a casa. Ma qualcosa scattò nella sua testa, tempestò la ex moglie con dei messaggi prima di partire per andare ad ucciderla.‍[1]

I risultati dell'autopsia certificarono che la trentunenne fu raggiunta da 47 coltellate. Al primo esame esterno i fendenti erano sembrati circa una ventina. Il marito si era accanito su di lei colpendola più volte nei punti vitali e lesionando gli organi interni.‍[2]

Il 7 ottobre 2017 il giardino di via Torcicoda a Firenze fu intitolato alla memoria di Michela Noli. L'iniziativa nacque con l'obiettivo di riqualificare un'ampia area verde privata, abbandonata da decenni, dove in origine vi era un grande vivaio.‍[3]

Il 25 novembre 2022, in occasione della "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne", Emanuele Baldi, giornalista de "La Nazione" di Firenze, intervistò la mamma della vittima, Paola Alberti. La donna, affinché il "male si fermi", si impegnò a portare il suo messaggio nelle scuole, il dolore che diventava missione nobile. Una ferita che mai si cicatrizzerà, ma che palpita di fare il bene, il bene necessario. La mamma da quella notte aveva iniziato a combattere perché nessuna altra mamma "debba mai provare lo strazio da lei provato" quando Manuela, sua figlia, le fu portata via da una mano assassina.

Dopo aver risposto ad alcune domande, concluse con un suo messaggio: "Non bisogna tacere mai, e bisogna parlare anche quando pensiamo che l'avvisaglia sia minima. Chi intuisce che una persona vuol fare del male ad un'altra deve denunciare subito, altrimenti tale comportamento deve essere trattato come l'omissione di soccorso. Nel caso di Michela erano in molti a sapere, ma hanno taciuto. Di quel giorno ricordo tutto, ma voglio pensare solo all'ultima volta che l'ho abbracciata prima che uscisse e le ho detto 'torna presto'".‍[4]

Note

  1. a b Massacra l'ex moglie poi si suicida. Il biglietto: "Pagherai la separazione". Corriere Adriatico · Archiviato dall'originale.
  2. a b Omicidio suicidio: Michela è stata uccisa con 47 coltellate. la Nazione · Archiviato dall'originale.
  3. Isolotto: inaugurato il giardino intitolato a Michela Noli. FirenzeToday · Archiviato dall'originale.
  4. L'omicidio di Michela Noli, la madre: "L'errore più grande? Tacere". la Nazione · Archiviato dall'originale.

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