Ravenna. Omicidio Ilenia Fabbri a Faenza. La Corte ha respinto la richiesta di perizia psichiatrica per Pierluigi Barbieri.
La Corte d'Assise di Ravenna ha rigettato la richiesta di perizia psichiatrica formulata dalla difesa di Pierluigi Barbieri, il 54enne reo confesso dell'omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne sgozzata nel suo appartamento di Faenza il 6 febbraio 2021.
A prendere la parola in aula sono stati vari tra medici, psicologi e psichiatri che avevano in passato visitato Barbieri, accusato del delitto assieme al meccanico 55enne Claudio Nanni, ex marito della vittima e inquadrato dalla Procura quale mandante.
In particolare la dottoressa che nel luglio 2016 aveva dimesso il 54enne dalla Medicina d'urgenza dell'ospedale di Forlì dopo un incidente stradale, ha precisato che "non furono riscontrati deficit neurologici". Lo psicologo in servizio al carcere di Reggio Emilia, nel quale Barbieri fu rinchiuso in custodia cautelare nell'aprile 2020, ha ricordato che l'uomo gli aveva riferito: "Sono molto impulsivo e non devo essere contrariato. Io mi conosco, voglio curarmi, non voglio fare uscire l'altra persona".
La psichiatra dell'Ausl, sempre di Reggio Emilia, che per la prima volta lo aveva visitato a fine agosto 2020 dopo la scarcerazione, ha ricordato che "arrivò con diagnosi di disturbo bipolare cluster b". Dell'imputato ha aggiunto: "Puntuale, tranquillo, collaborante, mai notato comportamenti aggressivi. Diceva: 'Se vedevo delle ingiustizie questo mi faceva ribollire'".
Tra gli altri a prendere la parola, anche un fratellastro minore di Barbieri che ha rivelato: "Lui è stato buttato fuori di casa da mio padre che aveva 16 anni, l'ho visto picchiare tante volte in una maniera che neanche voi potete immaginare. La frusta, le mani: li ho visti tante volte rotolarsi per terra in cucina. Una cosa assurda che fece mio padre: legarlo sul tavolo. Lui cadde, si spaccò la testa. Mio padre è sempre stato un violento".