Arezzo. Caso Martina Rossi. La difesa chiede una nuova perizia: "Valutare la responsabilità della vittima".
I legali di Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi hanno richiesto al Tribunale Civile di Arezzo l'esecuzione di una nuova perizia sulla morte di Martina Rossi, la studentessa deceduta il 3 agosto 2011 a Palma de Majorca.
La giovane, allora 20enne che stava trascorrendo una vacanza in Spagna, precipitò da un balcone della camera dell'hotel dove alloggiavano Albertoni e Vanneschi. I due, dopo una battaglia giudiziaria durata anni, erano stati condannati a 3 anni di reclusione per il tentato stupro della ragazza. La studentessa sarebbe caduta perché stava fuggendo dai due aretini, allo scopo di sottrarsi al tentativo di violenza sessuale.
"Un'aberrazione dal punto di vista giuridico", ha commentato Alessia Baglioni, l'avvocato che insieme a Luca Fanfani, Stefano Savi ed Enrico Marzaduri, assistono i genitori della vittima. Questi ultimi, Bruno Rossi e Franca Murialdi, a loro volta hanno espresso tutta la loro amarezza: "Continuano a mentire. Come se in questi undici anni non fosse successo niente".
La richiesta della nuova perizia è maturata nella causa civile intentata dai genitori di Martina per un risarcimento di un milione. Secondo gli avvocati di Albertoni e Vanneschi, ci fu un grado di responsabilità della studentessa nello scavalcare la ringhiera del balcone per sfuggire alla violenza sessuale e poi precipitare. Il giudice si è riservato la decisione.
"Confido che la richiesta venga rigettata", continua l'avvocato Baglioni. Inoltre una seconda perizia è stata chiesta anche per stabilire la corresponsabilità nella caduta a causa della balaustra, ritenuta troppo bassa. Pure in questo caso il giudice si è riservato. (la Nazione)