Caserta. Omicidio Angela Gentile del 1991. Condanne definitive per Maria Buttone e Domenico Belforte.
Arriva la parola fine sull'omicidio di Angela Gentile, la donna uccisa per aver avuto una relazione con il boss dei 'Mazzacane' di Marcianise, Domenico Belforte.
La prima sezione della Corte di Cassazione, presidente Rocci, ha confermato il verdetto di secondo grado della Corte d'Appello di Napoli: 30 anni per Domenico Belforte e l'ergastolo per sua moglie Maria Buttone.
La Suprema Corte si è pronunciata nel tardo pomeriggio di ieri sul ricorso presentato dai difensori degli imputati, gli avvocati Massimo Trigari e Dario Vannatiello. Si attendono ora le motivazioni della sentenza.
Secondo quanto ricostruito dalla Direzione distrettuale antimafia, Angela Gentile avrebbe avuto una relazione con il boss da cui, nel 1978, nacque una figlia. Una nascita mai resa ufficiale, la piccola non venne riconosciuta.
Nel 1991, quando la ragazza aveva ormai 13 anni, ci sarebbe stato un riavvicinamento tra Belforte e Gentile. Il boss avrebbe offerto anche un contributo economico per il mantenimento della ragazza, scatenando, però, l'ira di sua moglie Maria Buttone.
Quest'ultima pose il marito dinanzi a una scelta: Gentile andava uccisa o lei lo avrebbe lasciato portando con sé i figli. In cambio dell'omicidio dell'amante, Buttone avrebbe accettato di crescere la figlia in casa sua. Angela venne così uccisa, all'età di 37 anni.
Il suo ultimo avvistamento risale al 28 ottobre 1991, a Caserta. Il cadavere sarebbe stato nascosto in un luogo ancora oggi sconosciuto. (di Attilio Nettuno – CasertaNews)