Pesaro. Omicidio Anastasiia Alashri a Fano. "La vittima veniva continuamente minacciata dal marito".
Nuova udienza alla Corte d'Assise di Pesaro per il processo a carico di Amrallah Mostafa Alashry, 43enne egiziano accusato di omicidio volontario aggravato dai maltrattamenti in famiglia e occultamento di cadavere.
L'uomo è accusato di aver sferrato 29 coltellate all'ex compagna 23enne Anastasiia, il 13 novembre 2022. La vittima fu poi trovata morta il giorno seguente, in una valigia lasciata in un campo delle campagne di Fano.
Un contesto che è stato descritto anche dall'avvocatessa Laura Rampioni, contattata in seguito alla colluttazione del 5 novembre. Anastasiia era stata ferita a un polso e il legale le disse di farsi refertare. «Lei disse che aveva paura perché veniva minacciata continuamente dal marito».
Poi la denuncia per maltrattamenti l'11 novembre. «Mi ha raccontato di vari episodi di vessazioni che duravano da anni, anche davanti al figlio, e di essere stata presa per i capelli e sbattuta nel muro senza motivo. Era terrorizzata dal fatto che lui potesse fare male al bambino. Aveva anche le foto sul cellulare di alcuni lividi inferti dal marito».
Tra i testi è stato sentito Alessio, il nuovo compagno della giovane, collega di lavoro all'Osteria della Peppa dove era cuoco. Coperto da un paravento per evitare contatti visivi con l'imputato, ha riferito che Alashry sapeva della loro relazione e ne sembrava contento. Poi l'episodio del 5 novembre quando Anastasiia lo chiama dicendo di essere stata aggredita, sanguinante al polso. Anche il marito aveva una ferita alla mano.
Quanto alla mattina dell'omicidio Alessio ha cercato più volte Alashry. «Lui mi ha chiesto se io sapevo dove fosse. Mi stava prendendo in giro». L'avvocato Simone Ciro Giordano, legale dell'imputato ha sottolineato a margine: «C'è una conflittualità tra i coniugi, ma non una sopraffazione. Lo stesso nuovo compagno ha chiarito alcuni aspetti sostenuti dalla linea difensiva». (di Luigi Benelli – CentroPagina)