Venezia. Omicidio Tatiana Tulissi. Chiesta nuovamente la condanna a 16 anni per Paolo Calligaris.

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Venezia. Omicidio Tatiana Tulissi. Chiesta nuovamente la condanna a 16 anni per Paolo Calligaris.

Nella giornata di ieri, alla Corte d'Appello di Venezia, è stata chiesta la conferma della condanna a 16 anni di reclusione per Paolo Calligaris, accusato dell'omicidio della compagna Tatiana Tulissi

L'istanza è stata avanzata dal sostituto procuratore generale Pasquale Mazzei, nel corso del "processo ter" per il caso della 36enne trovata morta a Manzano (Udine) l'11 novembre 2008. L'udienza ha riservato anche un'altra novità: la Corte ha accolto la richiesta dei difensori dell'imputato, gli avvocati Alessandro Gamberini e Rino Battocletti, di riesaminare gli atti di indagini sul rapinatore Luigi Carta per valutare l'ipotesi che a uccidere la vittima sia stato Carta e non il compagno (che ha sempre respinto le accuse).

L'indagine su Carta, il "Lupo Solitario" in carcere a Venezia per la rapina nella Bcc di Manzano (compiuta il 9 dicembre 2008), come possibile responsabile dell'omicidio Tulissi furono condotte dal Roni dei Carabinieri di Udine nel 2022, dopo l'assoluzione di Calligaris da parte della Corte d'Appello di Trieste.

Gli investigatori misero in correlazione il delitto con tre rapine compiute nel 2008 in Friuli da Carta, rilevando lo stesso modus operandi, l'utilizzo in tutti i casi di una pistola e di una spranga – impiegata per colpire al capo Tatiana prima degli spari – la presenza di Carta in Friuli il giorno dell'omicidio e la compatibilità di una delle pistole rubate in un'armeria a Trieste nel 2002 con quella usata per freddare la donna.

In due rapine compiute nel 2019 a Conegliano e nel 2022 a Mestre, Carta utilizzò due pistole provenienti proprio da quel furto. Infine, hanno spiegato in aula i difensori di Calligaris, il 10 dicembre 2008 il Lupo Solitario rubò un'automobile, plausibilmente impiegata il giorno dopo per fare una rapina nella villa di Calligaris.

A rafforzare l'ipotesi di un colpo finito male, hanno sottolineato i due legali, anche un'impronta di scarpa rilevata nel 2008 non attribuibile a Calligaris, lungo quella che è considerata la più logica via di fuga dalla villa. (di Hubert Londero – Telefriuli)

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