Brescia. Omicidio Maria Campai. Il giovane imputato condannato a 15 anni dal Tribunale per i minorenni.
È arrivata la sentenza di primo grado per l'omicidio di Maria Campai, la donna residente a Parma trovata morta nel giardino della villetta di via Monteverdi a Viadana (Mantova) una settimana dopo il suo assassinio. Il giovane imputato – oggi maggiorenne, ma 17enne all'epoca dei fatti – è stato condannato a 15 anni di reclusione.
Il PM del Tribunale dei minorenni di Brescia, dove il processo si è svolto, aveva chiesto 20 anni, ma alla fine la giudice Laura D'Urbino ha comminato una pena di 15 anni. Le motivazioni non si conoscono ancora e saranno depositate entro 60 giorni. L'imputato è difeso dagli avvocati Paolo Antonini e Valeria Bini, che dovranno ora valutare se presentare ricorso in appello o se considerare i 5 anni di sconto di pena rispetto alla prima richiesta del PM come un risultato soddisfacente dal punto di vista giuridico.
Maria Campai, 42 anni, venne uccisa in un garage, dove il 17enne e la donna si erano appartati per consumare un rapporto sessuale. Poi la lite, legata a motivazioni sulle quali non si è ancora fatta del tutto luce (ma probabilmente per un mancato accordo economico), che aveva spinto il giovane, palestrato e con un culto quasi spasmodico per il proprio corpo, a colpire la donna con violenza.
È stata smentita, almeno in sede processuale e soprattutto dopo le analisi del medico legale, la storia raccontata dal giovane, che aveva detto di avere soffocato la vittima con una mossa di wrestling. In realtà i colpi corrisponderebbero ad altri gesti violenti e a botte sul collo, sul torace, in faccia e in testa. (di Giovanni Gardani – OglioPoNews)