Voce su Vasyl’yeva Olena Georgiyivna

Uno scorcio della Chiesa di Santa Croce nel complesso monumentale di Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana in provincia di Napoli (su concessione di Depositphotos)
Vasyl'yeva Olena Georgiyivna, 60 anni, è stata ricoverata in gravi condizioni in ospedale nel corso del pomeriggio del 3 agosto 2025. La donna, originaria dell'Ucraina, risiedeva da anni al Borgo Casamale, un quartiere del centro storico di Somma Vesuviana in provincia di Napoli.[1]
Il marito della vittima, Domenico Pirozzi, 70 anni, aveva telefonato ai Carabinieri riferendo di una violenta rapina: "Aiuto, siamo stati aggrediti in casa. Hanno ferito mia moglie alla testa!". Secondo la versione rilasciata dall'uomo, alcuni malviventi si erano introdotti in casa intorno alle ore 13:00 del giorno prima, 2 agosto, restando all'interno delle mura domestiche per oltre dodici ore, poi avevano colpito violentemente alla testa la coniuge prima di fuggire. La signora Georgiyivna, trovata esanime dai soccorritori con una grave frattura cranica, era stata trasportata d'urgenza in ospedale e poi ricoverata in prognosi riservata.
Sul caso è stata aperta un'inchiesta e i primi rilievi eseguiti dai Carabinieri intervenuti sul posto non avevano trovato riscontri al racconto di Pirozzi. Poi nei giorni seguenti, con l'intensificarsi dell'attività investigativa e l'analisi degli elementi raccolti nell'abitazione, le contraddizioni e l'assenza di evidenti segni di effrazione hanno fatto convergere i sospetti proprio sul settantanne, iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Nola.
Il successivo 6 agosto i Carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Nola su richiesta della locale Procura, nei confronti di Domenico Pirozzi. Gli inquirenti hanno contestato il tentato omicidio della moglie, colpita con violenza alla testa al termine di una lite scoppiata in casa per "futili motivi".[1]
Durante l'interrogatorio di garanzia, l'indagato ha inizialmente continuato a negare, ma poi è crollato e ha confessato di aver colpito violentemente la moglie. Il settantenne avrebbe usato una pesante mazzuola da carpentiere, recuperata dai militari in un deposito di attrezzi poco distante dalla casa.
Secondo quanto ricostruito, dopo aver compiuto l'aggressione, l'uomo aveva lasciato la donna ferita gravemente sul pavimento di casa ed era corso in una Chiesa a dare una mano al sacerdote per alcuni lavori. Solo alle 15:00 del 3 agosto, poi, era tornato nell'appartamento e aveva lanciato l'allarme. Nel colloquio dinanzi al giudice, Pirozzi avrebbe riferito di screzi con la convivente, che gli avrebbe rinfacciato di non lavorare, mentre lei era dipendente di una pizzeria di Pollena Trocchia (Napoli), dove si recava a lavorare tutti i giorni.
Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato la custodia cautelare in carcere a carico del settantenne. Il successivo 16 ottobre 2025, dopo due mesi di agonia, i medici del Camaldoli Hospital di Napoli hanno dichiarato il decesso della signora Georgiyivna. La vittima non si era mai ripresa dal grave trauma cranico. Dopo la morte della donna, il capo d'imputazione nei confronti del marito è stato modificato da tentato omicidio a omicidio.[2][3]