Voce su Eligia Ardita
Uno scorcio panoramico dall'alto di Siracusa con l'Etna sullo sfondo (di Angelo e Giorgio Bonomo, licenza CC BY 2.0)
Eligia Ardita, 35 anni, perse la vita il 19 gennaio 2015 a Siracusa.[1]
La donna, impiegata come infermiera, era incinta all'ottavo mese di gravidanza. Inizialmente si ipotizzò un caso di malasanità per un malore non curato in tempo. Tuttavia nel successivo mese di settembre il marito Christian Leonardi, 37 anni, messo di fronte alle evidenze investigative, ammise di aver ucciso la moglie in seguito a un violento pestaggio.[2][3] Lo stesso uomo però, nei mesi successivi, nel corso del processo di primo grado, aveva ufficialmente ritrattato tutto, rendendosi estraneo alle responsabilità della morte della compagna e sostenendo di essere stato pressato per essere indotto a confessare.[4][5]
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il trentasettenne picchiò la coniuge al culmine di un banale litigio, pestandola ripetutamente a mani nude in casa la sera del 19 gennaio 2015. La scientifica aveva rilevato nella casa della coppia tracce biologiche della vittima. Nel corso di quella violenta aggressione la donna aveva vomitato e Leonardi, successivamente, aveva ripulito il posto nel tentativo di depistare le indagini. Poi la chiamata dei soccorsi e il trasferimento in ospedale, che però si rivelò vano.[6]
L'esame autoptico stabilì il decesso per arresto cardiorespiratorio in seguito a un'azione di asfissia meccanica da soffocamento. La difesa del marito invece sostenne la morte a causa del ritardo dell'intervento dei soccorsi, dopo un malore che la vittima avrebbe avuto in maniera del tutto accidentale.[7][8]
Nel dicembre del 2018 la Corte d'Assise di Siracusa aveva condannato Leonardi all'ergastolo per omicidio volontario, aggravato dai futili motivi, e procurato aborto.[9][10] Nel luglio del 2020 la sentenza fu confermata dalla Corte d'Appello di Catania.[11][12] Il verdetto fu reso definitivo dalla Corte di Cassazione nel luglio del 2021.[13][14]