Voce su Maria Tino

La Chiesa dell'Annunziata a Dragoni in provincia di Caserta dove sono stati celebrati i funerali di Maria Tino (di Piergigio, licenza CC BY-SA 3.0)
Maria Tino, 49 anni, fu uccisa dal nuovo compagno Massimo Bianchi, 61 anni, il 13 luglio 2017 a Dragoni in provincia di Caserta.
Il delitto si consumò all'aperto, nella piazza del centro storico del paese, sotto gli occhi dei passanti. I due ebbero un incontro sul posto, l'uomo estrasse una pistola ed esplose tre proiettili all'indirizzo della donna. L'omicida poi rimase nelle vicinanze, attendendo l'arrivo dei Carabinieri per costituirsi. Ai militari riferì che la vittima lo voleva lasciare.[1][2]
La signora Tino si era messa alle spalle un tormentato matrimonio dal quale nacquero due figli e credeva di aver trovato la serenità insieme a Bianchi. Proprio quest'ultimo, un anno prima, l'aveva salvata dalla furia del marito, Angelo Gabriele Ruggiero, che l'aveva colpita il 18 giugno 2016 con circa 25 coltellate al culmine di una serie di persecuzioni e violenze caratterizzate dalla non accettazione della decisione della donna di allontanarsi da lui.
Lei era finita per 40 giorni in coma farmacologico, poi si riprese. A Ruggiero furono riconosciuti i maltrattamenti pregressi nei confronti della coniuge e venne condannato in via definitiva a 8 anni di reclusione per stalking e violenza sessuale.[3]
Nell'aprile del 2018 la Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere aveva condannato Massimo Bianchi a 19 anni di reclusione. La pubblica accusa aveva chiesto l'ergastolo.[4] La pena fu ridotta in Appello a 17 anni nel settembre del 2019. La sentenza escluse l'aggravante della premeditazione.[5] L'uomo, gravemente malato, morì all'ospedale Cardarelli di Napoli il 29 agosto del 2020.[6]