Senigallia. Caso Marianna Manduca. La parola fine al contenzioso con lo Stato. I figli della vittima saranno risarciti.
Il Governo ha rinunciato all'opposizione contro il risarcimento ottenuto dagli orfani di Marianna Manduca che, finalmente, hanno avuto giustizia. È stato sottoscritto un accordo transattivo, nel corso di un incontro tenutosi a Roma sul finire del 2020, rimasto finora riservato.
Il 25 novembre scorso, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, l'ex premier Giuseppe Conte aveva annunciato di voler porre rimedio all'errore commesso dallo Stato di fronte alle 12 denunce sporte dalla giovane donna, rimaste inascoltate, e il successivo accanimento verso i tre orfani, che vivono a Senigallia con il cugino Carmelo Calì e la moglie Paola Giulianelli, che nel frattempo li hanno adottati.
Nel 2017, dieci anni dopo la morte della vittima, il Tribunale di Messina aveva emesso la prima sentenza, riconoscendo la negligenza della Procura di fronte alle reiterate richieste di aiuto, formalizzate dalla giovane donna.
Era stato disposto un risarcimento per gli orfani, subito liquidato dal Governo che aveva poi impugnato la sentenza. Nel 2019 la Corte d'Appello aveva ribaltato la sentenza di primo grado, giustificando la Procura che nulla avrebbe potuto fare per impedire la morte di Marianna, stabilendo la restituzione del risarcimento, interessi compresi.
Sentenza impugnata da Carmelo Calì, a nome dei tre orfani. La Cassazione aveva poi accolto il ricorso e disposto un nuovo processo. Sarebbe dovuto iniziare lo scorso 9 dicembre a Catanzaro. Nel frattempo è stato sottoscritto l'accordo.