Ancona. Furono assolti perché "troppo mascolina per essere stuprata". La Cassazione li condanna definitivamente.
La Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva due peruviani di 27 anni che, il 9 marzo 2015 ad Ancona, all'interno di un parco in via Ragusa, avevano violentato sessualmente una connazionale, all'epoca 20enne.
Secondo le ricostruzioni delle indagini, mentre uno di loro abusava della vittima, l'altro avrebbe fatto da palo, controllando che non arrivasse nessuno. Tornata a casa la ragazza aveva raccontato alla madre l'accaduto e denunciato i fatti alla Polizia.
Gli accusati furono condannati in primo grado nel 2016, uno a 5 anni (l'esecutore dello stupro) e l'altro a 3 anni (il complice). Alla Corte d'Appello di Ancona, però, gli imputati vennero assolti. La tesi difensiva accolta dai giudici, tre donne, sosteneva che la ragazza fosse "troppo mascolina" e quindi "non abbastanza attraente per subire uno stupro".
La Procura generale, con il procuratore Sergio Sottani, era in Cassazione e la suprema Corte aveva rinviato gli atti a Perugia per il rifare il processo. I giudici umbri nel 2020 avevano condannato, agli stessi anni del primo grado, i due peruviani.
Il giudizio era stato di nuovo impugnato in Cassazione che nei giorni scorsi ha rigettato il ricorso, confermando la sentenza di Perugia. I due imputati si sono sempre difesi, sostenendo che non ci fosse stata violenza sessuale.
La vittima è tornata al suo paese e ancora non saprebbe l'esito della sentenza definitiva, poiché ha cambiato telefono e non sarebbe ancora stata rintracciata.