Bolzano. Omicidio Fatima a San Candido. Il marito: "Chiedo scusa ai familiari e chiedo perdono a Dio per quello che è successo".
Nella scorsa udienza in tribunale a Bolzano, ha voluto rendere dichiarazione spontanee il 40enne pachistano Mustafa Zeeshan, accusato dell'omicidio volontario aggravato di sua moglie Fatima, avvenuto nell'abitazione che la coppia condivideva a Versciaco, frazione di San Candido.
La vittima aveva 28 anni ed era all'ottavo mese di gravidanza. Venne uccisa la notte tra il 29 e il 30 gennaio 2020, dopo essere stata picchiata e soffocata.
L'imputato non aveva mai parlato al processo, né ha mai ammesso di essere l'autore del delitto. A sorpresa, però, durante la scorsa udienza, ha chiesto di rilasciare una sua deposizione. In aula erano presenti anche i familiari della vittima: i genitori, due sorelle e due fratelli, giunti appositamente dal Pakistan.
Proprio a loro si è rivolto Mustafa: "Porgo le mie condoglianze e chiedo scusa dal profondo del mio cuore per quello che è successo. Chiedo molte volte scusa alla mamma di Fatima e a tutta la sua famiglia. Mi dispiace. Chiedo perdono a Dio e a loro, chiedo scusa. Ringrazio la Corte, gli avvocati e tutte le persone che mi stanno aiutando".