Bologna. Omicidio Matteuzzi. Chiesto l'ergastolo per Padovani: "La considerava di sua proprietà".
La Procura di Bologna chiede la condanna all'ergastolo per Giovanni Padovani, l'ex calciatore dilettante a processo in Corte d'Assise per aver ucciso, il 23 agosto 2022, l'ex compagna Alessandra Matteuzzi.
Motivando la propria richiesta, la procuratrice aggiunta Lucia Russo sottolinea che in questo caso "non sussistono elementi che possano giustificare il riconoscimento delle attenuanti generiche", ricordando che "l'azione atroce, programmata da tempo" di Padovani "non ha risparmiato nessuna parte del corpo" della vittima.
Matteuzzi, afferma la procuratrice, è stata "annientata, Padovani l'ha uccisa ancor prima di toglierle la vita", e lo ha fatto "spiandola in ogni luogo" e mettendo in atto "per oltre un anno una sequenza di condotte che è qualcosa di allucinante". A questo, conclude Russo, va aggiunto il fatto che, dopo l'arresto e durante il processo, l'imputato "fino all'ultimo ha cercato di ingannare, simulando una malattia mentale per avere vantaggi processuali".
"La uccido perché lei mi ha ucciso moralmente". Questa nota, scritta sul suo cellulare da Giovanni Padovani il 2 luglio 2022, per la Procura di Bologna è una delle prove del fatto che l'ex calciatore dilettante "già da molte settimane aveva in testa che Alessandra Matteuzzi doveva essere uccisa".
Esaminando, durante la requisitoria in Corte d'Assise, le aggravanti contestate all'imputato, la PM Russo afferma senza mezzi termini che Padovani "considerava Alessandra una proprietà", aggiungendo che "nel loro rapporto non c'è nulla che abbia a che fare con l'amore o con altri sentimenti positivi" e che il giovane "in realtà disprezzava profondamente" la vittima. (di Andrea Mari – DIRE.it)