Il femminicidio di Roberta Perosino a Canove di Govone

Vittima:
Roberta Perosino
Killer:
Arturo Moramarco
Località:
Canove di Govone
Data:
26 giugno 2018
Uno scorcio panoramico di Govone, comune della provincia di Cuneo

Uno scorcio panoramico di Govone, comune della provincia di Cuneo (di Alessandro Vecchi, licenza CC BY-SA 4.0)

Voce su Roberta Perosino

Roberta Perosino, 54 anni, fu trovata morta il 26 giugno 2018 nella sua abitazione di Canove, frazione di Govone in provincia di Cuneo.

Fu il marito, Arturo Moramarco, 58 anni, a chiamare i soccorsi sostenendo di aver subito una rapina mentre lui e la moglie erano in casa. L'uomo raccontò che la cinquantatreenne, dipendente allo stabilimento della Ferrero ad Alba, in quei concitati istanti avrebbe avuto un malore da spavento.‍‍[1]

Uno scorcio panoramico di Govone, comune della provincia di Cuneo

Uno scorcio panoramico di Govone, comune della provincia di Cuneo (di Alessandro Vecchi, licenza CC BY-SA 4.0)

Nel sopralluogo effettuato dai militari giunti sul posto fu notato l'appartamento messo a soqquadro, ma alcuni elementi resero contraddittoria la versione rilasciata da Moramarco. Non venne sottratto nulla dall'interno della casa e la posizione del cadavere non apparì compatibile con quella di un collasso provocato da un malore. Nelle settimane seguenti l'esame autoptico stabilì che la vittima era deceduta per soffocamento.

Il cinquantottenne venne dunque arrestato e, messo sotto torchio di fronte alle risultanze delle indagini, il successivo 7 agosto confessò l'omicidio della moglie rivelando di averla uccisa al culmine di un ennesimo litigio. L'uomo aggiunse inoltre di averne spostato il corpo esanime dalla camera da letto al salotto per simulare una rapina, nel tentativo di non far ricadere le colpe su di sé.

Secondo le ricostruzioni, i litigi fra i due coniugi erano divenuti sempre più frequenti nell'ultimo periodo per questioni economiche, soprattutto a causa del vizio del gioco da parte del marito. Il lavoro di investigazione sui conti correnti evidenziò un massiccio prelievo di denaro, oltre 20 mila euro, che l'indiziato usò per scommettere, fino a causare un enorme debito. Il cinquantottenne avrebbe usato un cuscino per soffocare la vittima durante quell'ennesimo e ultimo diverbio avvenuto il 26 giugno.

Nei confronti di Moramarco fu convalidato l'arresto. Nei mesi successivi il reo confesso fu rinviato a giudizio in rito abbreviato. Nel corso del processo la Procura aveva richiesto la condanna a 18 anni di reclusione: 16 per l'omicidio volontario, più 2 per la simulazione del reato, già comprensivi dello sconto di pena.‍‍[2]‍‍[3]

D'altro canto, la difesa dell'imputato aveva contestato la ricostruzione delle indagini proponendo la riconfigurazione del reato in omicidio colposo o preterintenzionale, sostenendo che l'uomo non aveva l'intenzione di uccidere la moglie: il decesso sarebbe stato causato da un incidente avvenuto durante la lite.‍‍[4]

Nel novembre del 2019 la Corte d'Assise di Asti accolse la richiesta della pubblica accusa condannando Moramarco a 18 anni di reclusione.‍‍[5] Nel febbraio del 2021 la pena fu ridotta a 14 anni in Appello.‍‍[6]

Note

  1. Omicidio Roberta Perosino: non è stato un malore ad ucciderla ma il marito. Affaritaliani.it · Archiviato dall'originale.
  2. Ennesimo litigio per debiti di gioco: uccide la moglie e inscena rapina. Corriere.it · Archiviato dall'originale.
  3. Uccise la moglie e inscenò rapina, chiesti 18 anni di reclusione: la donna voleva lasciarlo perché lui aveva il vizio del gioco. Giustizia News24 · Archiviato dall'originale.
  4. Govone, uccise la moglie poi simulò una rapina: chiesti 18 anni di carcere. La Nuova Provincia · Archiviato dall'originale.
  5. Omicidio Perosino, il marito condannato a 18 anni di carcere. Gazzetta d'Alba · Archiviato dall'originale.
  6. Uccise la moglie in casa a Govone: pena ridotta da 18 a 14 anni. La Stampa · Archiviato dall'originale.

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