Voce su Jolanda Passariello
Jolanda Passariello era una bambina di 8 mesi che nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 giugno 2019 fu trasportata in gravi condizioni all'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore in provincia di Salerno. Il suo corpo presentava segni di lividi, ecchimosi ed escoriazioni. I medici tentarono di rianimarla, ma non riuscirono a evitarne la morte.[1]
Foto dell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore (Salerno) dove la piccola Jolanda è stata trasportata nella notte tra il 21 e il 22 giugno 2019
Avuto notizia dell'accaduto, la Procura di Nocera iscrisse nel registro degli indagati i genitori della vittima. La coppia viveva a Sant'Egidio del Monte Albino in provincia di Salerno e aveva un altro figlio di 2 anni. Il sindaco del paese in una dichiarazione alla stampa dichiarò che la famiglia in questione versava in oggettive condizioni di fragilità ed era stata segnalata ai servizi sociali.[2][3]
Dall'esame autoptico emerse che la bambina fu sottoposta a maltrattamenti e lesioni perpetrati sul suo fragile corpo e che il decesso avvenne per soffocamento.[4][2] Il papà Giuseppe Passariello, 37 anni, aveva avuto in passato problemi di tossicodipendenza. La mamma, Immacolata Monti, accusò il compagno di aver commesso ripetute violenze nei confronti della figlia, tuttavia lei non aveva mai denunciato alcun episodio e, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, sarebbe stata complice delle vessazioni che la piccola aveva subito.[2][3]
Circa 48 ore dopo il triste evento, l'uomo era stato fermato. Negli interrogatori si dichiarò innocente.[5] Il giudice per le indagini preliminari convalidò il fermo con l'accusa di omicidio aggravato.[6] Il successivo 5 luglio fu arrestata anche la madre per concorso in omicidio.[7] Pure lei negli interrogatori respinse le accuse.[8] Il 18 luglio il Tribunale del Riesame di Salerno confermò la detenzione in carcere per il trentasettenne sostenendo che la vittima fosse stata soffocata con un cuscino dal padre.
I giudici sottolinearono che la piccola Jolanda il 6 giugno era stata visitata all'ospedale Santobono di Napoli dove le vennero riscontrate delle malformazioni congenite alle braccia e alle gambe, elemento a sostegno della tesi che la bambina fosse stata ripetutamente maltrattata nei giorni precedenti alla morte.[9] Anche per la madre Immacolata Monti fu confermata la reclusione in carcere. La richiesta di revoca degli arresti, presentata dai suoi legali, fu respinta poiché la donna, pur non avendo ucciso sua figlia, non aveva impedito in alcun modo che suo marito eseguisse atti persecutori nei confronti della bambina.[10][11] Nell'aprile del 2020, tuttavia, alla stessa furono concessi i domiciliari.
Nell'autunno del 2019 i due coniugi furono rinviati a giudizio.[12] Nel settembre del 2020, in un'udienza del processo davanti alla Corte d'Assise di Salerno, il perito della difesa della signora Monti sostenne che la bimba era morta per delle lesioni pregresse ai polmoni, compatibili con una patologia da individuare, in grado di compromettere le funzioni vitali.
Secondo il professionista, l'ipotesi del soffocamento con il cuscino sarebbe compatibile, ma non dimostrabile, dunque non certa, considerando tra l'altro che troverebbe fondamento soltanto nelle intercettazioni ambientali recuperate nella sala d'attesa del commissariato di Nocera Inferiore.[13] In una successiva udienza del marzo 2021 i due genitori, interrogati dinanzi alla Corte, avevano negato le accuse, pur non spiegando concretamente cosa accadde la sera quando la bimba fu trasportata in ospedale.[14]
Il 29 aprile 2021 gli imputati furono condannati dalla Corte d'Assise di Salerno. Ergastolo per Passariello e 24 anni di reclusione per Monti. La pubblica accusa aveva richiesto la massima pena per entrambi gli imputati.[15][16] Secondo le motivazioni della sentenza, la vittima fu uccisa in due fasi, l'una successiva all'altra. Prima un tentativo di soffocamento a mani nude, poi un'azione di soffocamento mortale, attuata con l'ausilio di un corpo soffice per ostruire completamente le vie respiratorie. Il movente sarebbe riconducibile nel rifiuto pregiudiziale, da parte dell'imputato, della figlia femmina poiché lui avrebbe fortemente desiderato un secondogenito maschio.[17]
Nel corso del processo di secondo grado alla Corte d'Appello di Salerno, i legali della difesa avevano chiesto e ottenuto due nuove perizie per stabilire le cause della morte della bimba.[18][19] Le analisi avevano individuato evidenze per collegare la morte ad un agente esterno, con presenza di lesioni, con un'ipotizzata azione portata con le mani o un altro mezzo fisico in grado di aderire al volto, evidenziando l'incertezza sull'impiego del cuscino, senza intravedere ulteriori concause per il decesso rispetto all'azione esterna violenta. Furono esclusi collegamenti con la morte per quanto riguarda le altri lesioni rilevate al braccio, alla gamba, al volto e ai piedi, ritenute non direttamente legate ad un mezzo unico, risultando invece prodotte in tempi diversi, senza aver contribuito al decesso.[20]
Il 21 aprile 2022 la Corte d'Appello aveva confermato le condanne inflitte in primo grado ai due genitori.[21][22] Nell'aprile del 2023 la Corte di Cassazione respinse i ricorsi e rese definitive le sentenze.[23]