Il femminicidio di Roberta Priore a Milano

Vittima:
Roberta Priore
Killer:
Pietro Carlo Artusi
Località:
Milano
Data:
19 marzo 2019
Foto delle mura del carcere di San Vittore all'interno del quale Pietro Carlo Artusi si è suicidato.

Foto delle mura del carcere di San Vittore all'interno del quale Pietro Carlo Artusi si è suicidato (di High Contrast, licenza CC BY 3.0).

Voce su Roberta Priore

Foto delle mura del carcere di San Vittore all'interno del quale Pietro Carlo Artusi si è suicidato.

Foto delle mura del carcere di San Vittore all'interno del quale Pietro Carlo Artusi si è suicidato (di High Contrast, licenza CC BY 3.0).

Roberta Priore, 53 anni, fu trovata morta il 19 marzo 2019 all'interno dell'abitazione in cui risiedeva a Milano.

Ad allertare le forze dell'ordine fu la figlia che non riusciva più a mettersi in contatto con la madre da circa due giorni. La vittima fu rinvenuta sul pavimento di casa con ecchimosi sul volto e bruciature sul costato. Nell'appartamento vi era un principio d'incendio domato dai Vigili del Fuoco.‍‍[1] La signora Priore era separata da due anni dall'ex marito con il quale aveva avuto due figli.‍‍[2]

Il nuovo compagno della donna, Pietro Carlo Artusi, 48 anni, venne arrestato dalla Polizia e confessò il delitto nel corso dell'interrogatorio al quale fu sottoposto. L'omicidio si sarebbe consumato al termine dell'ennesima lite intercorsa tra i due che avevano avviato una relazione da pochi mesi.

Però, secondo le ricostruzioni, i litigi fra loro erano divenuti sempre più frequenti.‍‍[1] La Polizia dovette già intervenire nell'abitazione della cinquantatreenne i precedenti 11 e 14 marzo. La prima volta su richiesta di un vicino e, la seconda, per una chiamata da parte di Artusi in stato di agitazione.‍‍[3]

Secondo le dichiarazioni del quarantottenne, l'ultima lite sarebbe stata scatenata per quanto accaduto pochi giorni prima, durante una cena in un ristorante, perché Roberta lo insultava e flirtava con un altro cliente. Lui avrebbe lasciato la donna da sola nel locale per tornare a casa. Rincontratisi nell'appartamento, i due avrebbero continuato il diverbio e la donna avrebbe lanciato oggetti e minacciato il compagno con un coltello.

Nel corso della fatale aggressione, l'uomo l'avrebbe bloccata e soffocata, premendole più volte un cuscino sul volto affinché non urlasse. Resosi conto di quanto aveva commesso, avrebbe tentato di suicidarsi col gas, ma non ebbe il coraggio di andare fino in fondo. Poi aveva incendiato alcuni fogli di carta, gettandoli sul corpo senza vita della compagna. Infine si allontanò dall'abitazione. Poco dopo venne arrestato.‍‍[1]

Nella serata di domenica 24 marzo 2019, il quarantottenne si suicidò, impiccandosi nella cella del carcere di San Vittore dove era detenuto.‍‍[4]

Note

  1. a b c Via Piranesi, il compagno di Roberta confessa: "Guardava gli altri, l'ho uccisa". Il Giorno · Archiviato dall'originale. Consultato il 15 aprile 2019.
  2. ROBERTA PRIORE, UCCISA IN CASA CON CUSCINO. Il compagno confessa "Guardava gli altri". IlSussidiario.net · Archiviato dall'originale. Consultato il 15 aprile 2019.
  3. Donna uccisa in casa, si impicca in carcere il compagno che ha confessato il delitto. la Nazione · Archiviato dall'originale. Consultato il 15 aprile 2019.
  4. Si impicca in cella 7 giorni dopo aver ucciso la compagna: aveva confessato il delitto. Il Messaggero · Archiviato dall'originale. Consultato il 15 aprile 2019.

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