Fortuna Bellisario, 36 anni, è stata uccisa il 7 marzo 2019 da suo marito Vincenzo Lo Presto, 41 anni.

Il delitto avvenne nella casa dove risiedeva la coppia, nel parco La Quadra del quartiere di Miano a Napoli. Fu lo stesso uomo a chiamare i soccorsi dopo aver constatato le condizioni critiche della coniuge.
I sanitari giunti sul posto provarono a rianimare la vittima, ma non poterono fare nulla. Il drammatico epilogo sarebbe avvenuto al culmine di una violenta lite. All'arrivo delle forze dell'ordine, il quarantunenne fu arrestato e condotto in carcere con l'accusa di omicidio.
La signora Fortuna aveva 3 figli, tutti minorenni di 7, 10 e 11 anni. Nel momento del delitto però non sarebbero stati presenti in casa perché erano usciti insieme alla nonna.[1][2] Lo Presto confessò di aver percosso la moglie con una stampella, dopodiché lei, colta da un malore, crollò a terra incosciente.
La stampella usata per aggredire la vittima era quella che l'uomo, sofferente di problemi ortopedici, utilizzava per i suoi spostamenti. Colpita ripetutamente in varie parti del corpo, la trentaseienne ebbe conati di vomito preceduti da capogiri. Un grave trauma provocò un'emorragia che le causò la morte per soffocamento.
Il quarantunenne fu rinviato a giudizio in rito abbreviato e, nel corso del processo, la pubblica accusa contestò il reato di omicidio volontario sostenendo che l'imputato sottoponeva la moglie a violenze fisiche perpetrate nell'arco di diversi anni fino al culmine del decesso.
Tuttavia la Corte nel dicembre del 2020 ha derubricato il fatto a omicidio preterintenzionale, condannando Lo Presto a 10 anni di reclusione. Dunque, pur riconoscendo la morte come conseguenza delle percosse, fu esclusa la volontarietà di uccidere.[3]
Due mesi dopo, nel febbraio 2021, l'uomo è stato scarcerato e sottoposto agli arresti domiciliari su decisione del giudice che, accogliendo la richiesta della difesa, lo ha ritenuto "non socialmente pericoloso". Il quarantunenne è stato condotto a casa della madre, ovvero nella stessa abitazione dove avvenne il delitto.[4][5]