Voce su Elisa Pomarelli

Uno scorcio di Gropparello, comune in provincia di Piacenza
Elisa Pomarelli, 28 anni, fu trovata morta il 7 settembre 2019 in un terreno della località di Costa, situata nella frazione di Sariano del comune di Gropparello in provincia di Piacenza.[1]
La giovane donna era scomparsa dal 25 agosto insieme a un suo amico, Massimo Sebastiani, 45 anni, entrambi residenti a Carpaneto Piacentino. I due quel giorno uscirono per andare a pranzo in una trattoria. Le ricerche condotte dal personale specializzato dei Carabinieri si prolungarono per giorni senza riuscire a localizzarli, ma gli investigatori furono in grado di raccogliere sufficienti elementi per comprendere che l'uomo si stesse nascondendo perché responsabile della sparizione della ventottenne.[2] Il 31 agosto fu formalmente indagato per omicidio volontario.[3]
La svolta avvenne nel primo pomeriggio del 7 settembre quando, su segnalazione del signor Silvio Perazzi, padre di una ex compagna di Massimo Sebastiani, l'indiziato fu catturato dai Carabinieri a Gropparello.[4] Scortato in caserma, l'uomo collaborò con i militari e, durante l'interrogatorio, confessò di aver ucciso l'amica occultandone il cadavere. Nelle ore successive fu lui stesso a rendere possibile il ritrovamento della salma. Nei suoi confronti fu disposta la custodia cautelare in carcere.[5][6] La notte seguente fu arrestato anche Silvio Perazzi per favoreggiamento personale in omicidio. Costui avrebbe, secondo l'accusa, aiutato il killer durante la latitanza a eludere le ricerche.[7]
Secondo le ricostruzioni, il quarantacinquenne e la giovane si frequentavano come amici da circa tre anni. Negli ultimi tempi gli incontri erano divenuti più frequenti poiché lei lo aiutava in alcuni lavoretti e Sebastiani le dava una mancia. L'uomo, in un interrogatorio diffuso dalla stampa, aveva ammesso di essersi innamorato di lei, nonostante Elisa in passato gli avesse riferito di essere omosessuale.[8][9]

Uno scorcio di Carpaneto, il paese d'origine di Elisa Pomarelli (di Adirricor, con licenza CC BY 3.0)
Quel 25 agosto, poco dopo aver lasciato la trattoria dove erano andati a pranzare insieme, i due furono ripresi da una telecamera di videosorveglianza posta in zona mentre entravano nella residenza del quarantacinquenne a Carpaneto Piacentino, in località Campogrande.[10][11] Proprio in quel luogo, all'interno di un pollaio, si consumò il delitto, come descritto dall'uomo nell'interrogatorio di fronte agli inquirenti.
La giovane gli rivelò di aver trovato un'altra occupazione, così da non aver più bisogno di incontrarlo con la stessa frequenza, a differenza di quanto era avvenuto sino ad allora. In quel momento Sebastiani rimase deluso al punto da credere che tutto il tempo passato con lei fosse stato inutile, avendo vissuto nella vana illusione di poter ottenere dalla venticinquenne qualcosa in più di una semplice amicizia. Sarebbe così sorto il fatale diverbio, poi sfociato nello strangolamento mortale della giovane. L'uomo, a suo dire, non avrebbe avuto coscienza di cosa stesse succedendo in quei precisi istanti. Soltanto in seguito, stando a quanto aveva dichiarato agli inquirenti, si sarebbe reso conto dell'efferato gesto e cercò un modo per nascondere il cadavere.[9]
Altre immagini, registrate dalle telecamere della zona, lo avevano ripreso mentre trasportava in spalla il corpo esanime della giovane. Poi, durante il pomeriggio, vagò con la sua auto lungo le strade del circondario. In quei frangenti, abbandonò la salma della vittima in una scarpata. La sera uscì con un'altra amica riferendole che, per tutta la giornata, non aveva mai visto Elisa.
Nei giorni successivi, aveva vegliato sul cadavere della ventottenne e, per due notti, avrebbe anche dormito accanto al suo corpo.[8] In seguito, per sbarazzarsene definitivamente, lo aveva sepolto in una profonda buca, in un punto impervio non lontano dalla casa del suo conoscente Perazzi, dove si nascondeva.[12][13] Il 10 settembre, nell'interrogatorio di garanzia, il quarantacinquenne ribadì la sua confessione davanti al giudice per le indagini preliminari e nei suoi confronti fu convalidato l'arresto.[14]

La Chiesa dei Santi Angeli Custodi di Borgotrebbia a Piacenza dove sono stati celebrati i funerali di Elisa Pomarelli (su concessione di BeWeB - Beni Culturali Ecclesiastici in Web)
L'11 settembre anche Silvio Perazzi fu ascoltato dal gip e per lui fu decisa la conversione della misura cautelare negli arresti domiciliari. L'uomo dichiarò che Sebastiani si era nascosto nella mansarda della sua abitazione a Gropparello, infiltrandosi tramite una porta finestra rimasta aperta, senza che lui ne fosse a conoscenza. Inoltre, quando aveva scoperto la sua presenza (il 7 settembre, giorno della cattura), si era subito attivato per avvisare le forze dell'ordine.[15][4]
Nell'estate del 2020 la Procura di Piacenza aveva chiuso le indagini e richiesto il rinvio a giudizio per Sebastiani.[16] Il giudice per l'udienza preliminare dispose per il quarantacinquenne il processo in rito abbreviato subordinato all'esecuzione di una perizia psichiatrica.[17] L'esame confermò la capacità di intendere e di volere dell'imputato nel momento del delitto, nonostante avesse sofferto di disagi mentali pregressi.[18]
Il 19 luglio 2021 il reo confesso fu condannato dalla Corte d'Assise di Piacenza a 20 anni di reclusione. La Procura aveva richiesto una pena di 24 anni.[19][20] La sentenza fu confermata dalla Corte d'Appello di Bologna il 6 luglio 2022.[21][22] L'uomo rinunciò al ricorso in Cassazione e il verdetto divenne definitivo.[23]