Voce su Cleria Mancini
Cleria Mancini, 66 anni, è stata uccisa a colpi di pistola dall'ex compagno Antonio Mancini, 70 anni, nel tardo pomeriggio del 9 ottobre 2025 a Lettomanoppello in provincia di Pescara.[1][2]
L'omicidio si è consumato in strada, in Largo Assunta, mentre la vittima era in compagnia del nipote di 12 anni. La donna è stata raggiunta da un proiettile al petto, sotto gli occhi del nipote, rimasto illeso, e di altri passanti nelle vicinanze. Uno dei proiettili avrebbe sfiorato anche il dodicenne che, per fortuna, non ha riportato danni o lesioni.
Uno scorcio di Lettomanoppello in provincia di Pescara (di Pimlico27, licenza CC BY-SA 4.0)
La signora Cleria Mancini, impiegata come sarta alla M.D.S Confezioni di Scafa (Pescara), si è accasciata sull'asfalto mentre l'ex marito si è dato alla fuga. Dopo l'allarme lanciato dai passanti, sul posto è arrivato il personale del 118 che, purtroppo, non ha potuto fare altro che constatare il decesso della vittima.
Nel frattempo Mancini si sarebbe allontanato a bordo della propria carrozzina elettrica fino a raggiungere Turrivalignani, un paesino a circa quattro chilometri di distanza dal luogo del delitto. Lì si sarebbe barricato in un locale, dove avrebbe sparato altri colpi di pistola, ma senza ferire nessuno. Al titolare del locale il malintenzionato avrebbe raccontato di aver sparato alla moglie, ma di non sapere se fosse morta, aggiungendo: "Ho litigato con mio figlio, lei ha iniziato a urlare, ho preso la pistola e ho sparato". Alcuni minuti dopo, probabilmente braccato dai Carabinieri che lo avevano circondato, l'uomo si è arreso ad è stato arrestato dai militari.[2][3]
Secondo quanto appreso, Mancini sarebbe un ex detenuto con precedenti penali ed avrebbe usato una pistola irregolarmente detenuta, che risulterebbe rubata ad un agente della Polizia penitenziaria nel 2011. Il settantenne e la vittima risultavano formalmente sposati, anche se di fatto erano separati da anni.
Nel colloquio con l'avvocato assegnato d'ufficio, l'uomo si sarebbe difeso, sostenendo che il colpo che ha ucciso l'ex compagna sarebbe partito "per sbaglio".[4] A suo carico gli inquirenti hanno contestato i reati di omicidio volontario della moglie, tentato omicidio del nipote e minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. I primi esiti dell'esame autoptico avrebbero confermato le prime ipotesi, ovvero che la signora Mancini sarebbe stata attinta da un unico proiettile, letale, che le ha trafitto il petto.[5][6]
Il figlio adulto della vittima ha riferito alla stampa locale di aver già segnalato, dieci anni prima, i comportamenti minacciosi del padre: "Bisognava togliergli quell'arma.... L'ho detto al maresciallo nel 2015. Minacciava tutti, di continuo, anche il sindaco e i Carabinieri". Poi l'uomo ha aggiunto: "Non è mai stato un padre e neppure un marito. Ci ha dato solo problemi. Ieri si sono incontrati per strada, c'è stato un bisticcio e poi lui l'ha centrata con un colpo di pistola. Non avevamo più rapporti con lui, ma lo abbiamo sempre perdonato".[7]
Il 13 ottobre 2025, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, Mancini si è avvalso della facoltà di non rispondere, sostenendo di non ricordare l'accaduto in quanto si sarebbe ubriacato dopo essere stato provocato verbalmente e picchiato dal figlio.[8] Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l'arresto. Nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, il gip ha evidenziato il "profondo e radicato disprezzo dell'indagato verso la famiglia del figlio" e una "volontà omicida non soltanto nei confronti della moglie, ma anche verso gli altri componenti della famiglia", tra cui il nipote dodicenne.
Quest'ultimo, ascoltato subito dopo i fatti, aveva spiegato di essere uscito con la nonna e i loro cani. Mentre i due stavano tornando a casa, Antonio Mancini si era avvicinato a bordo del suo veicolo per disabili e ha iniziato a importunarli «mediante continue minacce del tipo "vi uccido tutti"». Nonna e nipote avevano proseguito, ma a un certo punto il settantenne ha raggiunto la donna per poi spararle un colpo di pistola al petto. Il ragazzo si era nascosto dietro un'auto, rimanendo illeso, ma aveva riferito agli inquirenti di essere sicuro che il nonno avesse sparato un secondo colpo di pistola nei suoi confronti, poiché lo vide rivolgere l'arma nella sua direzione.[9][10]