Voce su Chiara Poggi
Uno scorcio sul Santuario della Madonna della Bozzola a Garlasco in provincia di Pavia (di Alessandro Vecchi, licenza CC BY-SA 3.0)
Chiara Poggi, 26 anni, fu trovata morta il 13 agosto 2007 nell'abitazione in cui risiedeva a Garlasco in provincia di Pavia.[1]
A lanciare l'allarme fu il fidanzato Alberto Stasi, 24 anni, che riferì di essersi recato a casa della ragazza e di aver rinvenuto il corpo esanime della vittima. Il giovane però venne considerato dagli inquirenti il principale sospettato. L'esame autoptico stabilì il decesso della ventiseienne in seguito a un'aggressione, avvenuta lo stesso giorno del ritrovamento del cadavere, mediante un oggetto contundente mai identificato.
La ragazza in quel periodo viveva da sola in casa poiché i suoi genitori si trovavano in vacanza. Prima del delitto, la giovane avrebbe aperto la porta dell'abitazione a una persona che conosceva bene, dato che non furono rinvenuti segni di effrazione. Stasi si era sempre proclamato innocente, ma nei suoi confronti fu disposto il rinvio a giudizio in rito abbreviato con l'accusa di omicidio volontario aggravato.
Nel 2009 l'imputato fu assolto in primo grado per insufficienza di prove. Tale sentenza fu confermata nel 2011 in Appello, ma non nel 2013 in Cassazione.[2] La Suprema Corte dispose l'annullamento e il rifacimento del procedimento in secondo grado. Nel 2014 il processo d'Appello bis aveva condannato Stasi a 16 anni di reclusione. Non riconosciuta l'aggravante della crudeltà, contestata dall'accusa.[3][4]
Il verdetto fu confermato in via definitiva l'anno successivo dalla seconda pronuncia della Corte di Cassazione.[5] Nelle motivazioni della sentenza, i giudici sostennero che Stasi aveva ucciso la fidanzata perché era diventata, per un motivo rimasto sconosciuto, pericolosa e scomoda. Secondo la Suprema Corte gli inquirenti avrebbero commesso molti errori durante la fase delle indagini, ma al contempo l'imputato aveva ritardato e indirizzato il lavoro investigativo in modo determinante a proprio favore.[6][7]