Lecce. Omicidio Manta-De Santis. De Marco: "Meditavo il delitto da agosto. Mi sentivo vuoto e solo. Avevo tanta rabbia".
Meditava il duplice omicidio già da agosto, senza sapere cosa lo spingesse a pianificarlo. Questo emerge dagli stralci dell'interrogatorio di Antonio De Marco, il giovane reo confesso che lo scorso 21 settembre ha tolto la vita ai due fidanzati Eleonora Manta e Daniele De Santis, uccisi con oltre 60 coltellate nella loro abitazione di via Montello a Lecce.
Un delitto apparentemente senza un movente, compiuto da una persona che si sentiva sola e insicura rispetto al resto del mondo: "È stato un mix di tante cose, non so neanche io. Ogni tanto avevo... non lo so, come delle crisi... in cui scoppiavo a piangere all'improvviso. Mi sentivo solo. Come vuoto e solo. E questo mi procurava tristezza e rabbia".
Quando Daniele gli ha comunicato per telefono che avrebbe dovuto lasciare casa si sentiva "più arrabbiato del solito". Poi l'omicidio e l'intenzione di lasciare un messaggio "forse contro la società, forse un passo biblico che mi veniva in mente in quel momento". Infine la fuga verso casa.
"Quando sono tornato a casa c'erano i miei coinquilini. Sono andato subito in camera, anche l'altro era in camera. Mi sono tolto i pantaloni e la felpa e mi sono poggiato sul letto... poi ho vomitato un po'. Mi sono fatto la doccia. Il giorno dopo ho buttato i vestiti chiusi in sacchetto nei bidoni di un condominio".