Cabiate. Il caso della piccola Sharon: l'autopsia ha rivelato le menzogne del compagno della madre, arrestato dai Carabinieri.
La prima a rendersi conto della drammatica vicenda è stata la nonna della piccola Sharon. Quando è arrivata nella casa di Cabiate (Como), in cui la figlia viveva con il compagno, ha trovato la nipotina priva di sensi e sui suoi vestitini ha notato i segni di un rigurgito.
Ha sollecitato l'intervento del 118, ma purtroppo era già troppo tardi. La mamma della bimba di 18 mesi, che era al lavoro, era stata chiamata dal compagno, che le aveva detto della stufetta caduta in testa alla bimba ma l'aveva rassicurata.
Con il passare dei giorni i racconti contraddittori e confusi del 25enne sono apparsi via via meno credibili e più inverosimili alla giovane mamma, che in precedenza non aveva mai sospettato nulla e in più occasioni, per andare al lavoro, aveva lasciato la bimba con il compagno.
L'esito dell'autopsia ha rivelato però una verità diversa. Il corpo della piccola era martoriato da lesioni ed escoriazioni in numerose parti del corpo "non compatibili con cadute accidentali e risalenti anche a periodi precedenti".
Gli ulteriori accertamenti dei Carabinieri hanno portato all'arresto del 25enne, Gabriel Robert Marincat.