Castegnato. Omicidio Elena Casanova. Cercò di farle avere guai con la giustizia. Ezio Galesi indagato anche per calunnia.
Prima di ucciderla a martellate cercò di farla finire in un mare di guai con la giustizia. Scrisse una lettera alla Squadra Mobile della Polizia (un'altra l'aveva nel cassetto pronto a farla recapitare in Procura) accusandola falsamente di far parte, insieme al nuovo compagno, di un'organizzazione specializzata nella produzione di fatture per operazioni inesistenti.
Lo ha scoperto, nel corso delle indagini per il femminicidio consumato il 20 ottobre dello scorso anno, il sostituto procuratore Carlo Pappalardo, che lo ha indagato anche per calunnia.
Ezio Galesi, il 59enne arrestato con l'accusa di aver ucciso Elena Casanova, potrebbe essere a processo entro l'estate. Il pubblico ministero è prossimo alla chiusura delle indagini.
Galesi, in carcere da allora, interrogato nell'immediatezza del femminicidio dell'ex compagna, ammise la sua responsabilità e disse di aver avuto un "raptus", di non averci più visto, di non essere stato in sé. Circostanza che potrebbe indurre l'accusa, secondo le aspettative del suo difensore, a chiedere un approfondimento psichiatrico.
Nel fascicolo il pm però ha raccolto elementi di prova che sembrerebbero confliggere con questa ipotesi. Gli inquirenti ritengono che quel pomeriggio l'uomo abbia pianificato il delitto.