Apricena. Giovanna Frino temeva il marito: "Ho paura di stare a casa. Me lo sento, mi farà qualcosa".

Immagine della notizia (Immagine di Catalogo Generale dei Beni Culturali (catalogo.beniculturali.it))

Apricena. Giovanna Frino temeva il marito: "Ho paura di stare a casa. Me lo sento, mi farà qualcosa".

"Ho paura di stare a casa. Me lo sento, mi farà qualcosa: lui mi odia". È questo uno dei messaggi che Giovanna Frino ha inviato ad una delle sorelle poche settimane prima di essere uccisa il 16 dicembre 2022 per mano del marito, l'ex guardia giurata Angelo Di Lella, tra le mura della loro abitazione, ad Apricena (Foggia).

Il passaggio è stato richiamato da una delle sorelle della vittima, indicata come teste dalla Procura di Foggia (pm Mongielli) nel procedimento penale a carico dell'imputato, accusato dell'omicidio della moglie, aggravato da premeditazione e maltrattamenti.

"Litigavano sempre, era diventato geloso. La seguiva anche in bagno pensando chissà cosa", ha aggiunto la donna. Rispondendo alle domande dell'avvocato di parte civile, Nicola Marro, la teste ha tracciato uno scenario familiare complesso, puntellato dalle condotte violente e persecutorie messe in atto dall'uomo e iniziate quando quest'ultimo si sarebbe licenziato e avrebbe iniziato a vedere nel lavoro della moglie una "minaccia" alla loro relazione.

Provocazioni, condotte violente e parole offensive che venivano proferite anche in presenza delle figlie o di altri familiari. Al termine della deposizione, l'avvocato Marro ha chiesto alla Corte la possibilità di estrapolare dal cellulare della teste le chat contenenti i messaggi richiamati in aula, per inserirli nel fascicolo dibattimentale.

Poi nel corso dell'udienza ha parlato anche la madre della vittima, che aveva consigliato alla figlia di denunciare. "Alla cena del Capodanno, a casa nostra, lui fece una scenata poco prima di sederci a tavola", racconta la donna.

"Disse che la moglie lo tradiva e che non doveva più andare a lavorare. Poi se ne uscì sbattendo la porta. Mia figlia, nonostante tutto, lo accompagnò ad Apricena e poi tornò a casa nostra, a Cerignola. Ma l'anno, ormai, era iniziato male. Ed è finito come sappiamo", ha concluso. (di Maria Grazia Frisaldi – FoggiaToday)

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