Cologno Monzese. Uccise Sofia Castelli con "coscienza e volontà". Ma è incensurato e ha collaborato.

Immagine della notizia (Immagine di FlavMi su Wikimedia Commons — CC BY-SA 3.0)

Cologno Monzese. Uccise Sofia Castelli con "coscienza e volontà". Ma è incensurato e ha collaborato.

Zakaria Atqaoui ha ucciso "con coscienza e volontà" l'ex compagna Sofia Castelli. Ma merita le attenuanti generiche per il suo "comportamento collaborativo" e per la giovane età. L'imputato inoltre, con una storia familiare "particolarmente disagiata e difficile", "risulta incensurato e alla prima esperienza giudiziaria".

Con queste motivazioni la Corte di Assise di Monza, presieduta da Carlo Ottone De Marchi e il collega Guglielmo Gussoni, ha evitato l'ergastolo al 23enne che all'alba del 29 luglio 2023 ha ucciso con 8 coltellate nel sonno l'ex fidanzata 20enne, dopo essersi nascosto nell'armadio della casa della ragazza a Cologno Monzese.

Per la Corte l'imputato era spinto "da fortissima e ingiustificata gelosia" e ha ucciso "con efferatezza una ragazza giovanissima all'inizio della carriera universitaria". Il giovane, però, subito dopo il delitto ha fermato una pattuglia della Polizia locale "assumendosi le sue responsabilità" e "permettendo alle Forze dell'ordine di intervenire prontamente all'interno dell'abitazione". Poi "ha ricostruito i dettagli del delitto, compresi quelli che hanno portato ad alcune aggravanti che non sarebbero state dimostrate senza il suo racconto".

"Ci aspettavamo una sentenza diversa, tra 24 anni Sofia sarebbe stata una cinquantenne", ha commentato Aurora, che si era offerta di dormire con la 20enne, sola in casa, dopo una serata in discoteca. Nessun commento da parte del padre di Sofia che, insieme alla moglie, non hanno mai voluto esprimere a parole il loro immenso dolore.

Intanto i legali di famiglia, gli avvocati Giuseppe Policastro e Gabriele Maria Vitiello, hanno intenzione di ricorrere in appello sostenendo che "i giudici hanno valutato positivamente il comportamento processuale dell'imputato, ma non crediamo che il fatto sia stato valutato adeguatamente e non riteniamo che la loro sia una sentenza giusta perché con quello che ha fatto, lui ha distrutto più famiglie". (di Stefania Totaro – Il Giorno)

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