Lecce. Omicidio Aneta Danelczyk a Taurisano. Disposto il rinvio a giudizio per il marito Albano Galati.
Albano Galati, 56 anni, sarà processato per l'omicidio della moglie Aneta Danelczyk, la 49enne di origine polacca uccisa con oltre venti coltellate nella loro abitazione di via Corvaglia a Taurisano.
Il gup Alcide Maritati ha rigettato l'eccezione di legittimità costituzionale sull'ergastolo, sollevata dalla difesa, e ha disposto il rinvio a giudizio dell'uomo, che dovrà rispondere di omicidio aggravato dal vincolo coniugale e tentato omicidio. Dopo aver ucciso la moglie il 16 marzo 2024, Galati si allontanò dall'abitazione e si recò in un bar per bere whisky, senza mostrare alcun segno di pentimento. Fermato e portato in Commissariato, dichiarò di non ricordare nulla di quanto accaduto, manifestando un forte stato confusionale che rese necessario l'intervento del 118.
Durante gli interrogatori, non confessò mai il delitto, sostenendo di avere i ricordi annebbiati. La tragedia si consumò in pochi istanti. Aneta Danelczyk tentò disperatamente di fuggire, cercando rifugio a casa di una vicina, ma Galati la raggiunse e la colpì ripetutamente. Anche la proprietaria dell'appartamento venne ferita, tanto da costituirsi parte civile nel processo.
Sull'uomo è stata eseguita una perizia psichiatrica, affidata al professor Roberto Catanesi, docente di Psicopatologia forense all'Università di Bari, che ha stabilito come l'imputato fosse pienamente in grado di intendere e di volere al momento del delitto e idoneo a sostenere il processo.
Gli accertamenti sui telefoni dell'ex netturbino non hanno fatto emergere elementi sufficienti per contestare l'aggravante della premeditazione, ma la gravità dell'accaduto ha spinto la magistratura a confermare l'imputazione per omicidio aggravato. (di Francesco Alberti – Buonasera24.it)