Ancona. Uccise l'ex compagna Concetta Marruocco. Un omicidio "ai limiti della premeditazione".
Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza che, lo scorso dicembre, ha condannato all'ergastolo il 56enne Franco Panariello per avere ucciso la moglie Concetta Marruocco, massacrata sul letto di casa, a Cerreto d'Esi, con 43 coltellate.
Secondo i giudici della Corte d'Assise di Ancona, l'azione può essere ricondotta nell'ambito «di un vero e proprio fenomeno di overkilling, ovvero di concentrazione di colpi mortali» per la «micidialità dell'arma utilizzata» per «le parti vitali attinte», nonché per «la feroce reiterazione dei fendenti che si abbattevano sulla vittima».
La modalità della condotta di Panariello (che non ha mai negato l'omicidio) «denotano la spiccata intensità del dolo nell'azione omicidiaria». Non è stata ritenuta credibile la sua versione: «Sono andato in via don Pietro Ciccolini per chiarire le accuse infamanti contro di me» aveva detto in aula il 56enne.
«Incomprensibile è inoltre il fatto che l'imputato si sia avvicinato alla casa munito di un coltello solamente per discutere con la donna». Quella notte il braccialetto elettronico che lui aveva alla caviglia «era scarico o, comunque, non funzionante, così da non consentire l'attivazione del dispositivo al momento in cui l'imputato si introduceva nella zona interdetta». Una condotta, dicono i giudici, «ai limiti della premeditazione». (di Federica Serfilippi – Corriere Adriatico)