Roma. Il caso di Simona Michelangeli. Il compagno condannato a 25 anni per omicidio volontario.
Fausto Chiantera, 45 anni, è stato condannato in primo grado a 25 anni di reclusione per la morte di Simona Michelangeli, avvenuta il 18 gennaio di tre anni fa.
Il cuore della 41enne aveva cessato di battere dopo un'overdose e un'agonia di quasi tre giorni in un appartamento del quartiere Marconi, nella zona sud di Roma. A ucciderla, secondo la ricostruzione della Procura, un mix di farmaci ed eroina consumati per festeggiare il suo compleanno che poi hanno portato a una overdose, ai conseguenti mancati e tempestivi soccorsi e quindi al decesso.
Chiantera era accusato di omicidio volontario e maltrattamenti. Dopo una breve indagine la Polizia, in quell'inverno del 2022, lo aveva sottoposto ad arresto. Nella giornata di ieri è arrivata la sentenza di primo grado: 25 anni di carcere.
Secondo la ricostruzione dei pubblici ministeri Stefano Pizza e Antonio Verdi, che avevano chiesto l'ergastolo, Chiantera per tre giorni non avrebbe fatto nulla per evitare che Simona Michelangeli morisse sul divano della sua casa, se non metterle la testa sotto la doccia. Il decesso era avvenuto a causa di una broncopolmonite massiva bilaterale, sopraggiunta per le complicanze del malore della donna.
I due avevano iniziato la loro relazione nel 2020, in piena pandemia da Coronavirus. Appena possibile, avevano iniziato una convivenza, presto trasformata in "amore tossico". Le sostanze stupefacenti erano entrate nella quotidianità della coppia e lui, troppe volte, aggrediva la vittima. Nel 2021 la 41enne aveva trovato la forza di denunciare i maltrattamenti. (di Lorenzo Nicolini – RomaToday)