Siena. "Giustizia per Yulia". Inizia il processo al compagno Fernando Porras Baloy, accusato di omicidio.
Gli amici e i conoscenti di Yuleisy Manyoma Casanova, che fu uccisa da un colpo di fucile calibro 16 a soli 33 anni il 10 agosto 2024 in strada del Villino a Siena, si sono ritrovati questa mattina davanti al tribunale per l'inizio del processo in Corte d'Assise all'uomo che era stato compagno della donna, Fernando Porras Baloy, colombiano come la vittima. E che impugnava l'arma da cui è partito lo sparo fatale.
Da un punto di vista giuridico, la Procura sostiene che il colpo sia stato esploso volontariamente; l'ipotesi di reato è omicidio doloso aggravato per essere stato commesso in occasione del reato di maltrattamenti in famiglia e nei confronti di una persona convivente e legata da relazione affettiva.
L'uomo invece, difeso dagli avvocati Alessandro Betti e Leandro Parodi, ha sempre sostenuto che si sia trattato di una fatalità. E non un femminicidio. I familiari della vittima sono assistiti dagli avvocati Michele Bellandi e Vincenzo Di Benedetto.
"Chiediamo giustizia per Yuleisy e per tutte le donne che stanno soffrendo", hanno detto i familiari fuori dal palazzo di giustizia. Su un cartello si legge: "Per colpa di chi ha ucciso mia zia Yulia ho imparato troppo presto la crudeltà. Io sono più coraggiosa e chiederò giustizia per sempre, per lei e per tutte".
"Per i familiari – dice l'avvocato Bellandi – è una giornata difficile, particolare. Loro chiedono giustizia, ma non basta una sentenza di condanna per questo: occorre andare alla radice del problema, investendo in strumenti di prevenzione seri e strutturati che permettano di ridisegnare i parametri dei rapporti tra uomo e donna". (La Nazione)