Ancona. Uccise l'ex compagna Anastasiia a Fano. Confermato l'ergastolo in Corte d'Appello.
"Se avessi chiamato i Carabinieri, forse ora non sarei qui". Con queste parole, pronunciate per dieci minuti davanti alla Corte d'Appello di Ancona, il 43enne Moustafa Alashri ha tentato fino all'ultimo di ribaltare una storia che la giustizia considera chiusa: per l'omicidio della moglie Anastasiia, 20 anni più giovane di lui, gli è stato confermato l'ergastolo.
La sentenza è arrivata dopo l'udienza dello scorso 26 novembre 2025. Entro 90 giorni le motivazioni. La difesa, rappresentata dagli avvocati Simone Ciro Giordano e Raffaele Chiummariello farà ricorso in Cassazione.
Il delitto risale al 13 novembre 2022. Ventinove coltellate nell'appartamento di Fano. Poi l'occultamento del cadavere, infilato in un trolley. Un bagaglio macabro che l'uomo caricò sul furgone della pasticceria per cui lavorava, completò il giro di consegne e lo gettò in un dirupo vicino a un ristorante di Villa Giulia.
"Ho sbagliato. Se avessi chiamato subito le forze dell'ordine e avessi provato a chiarire, forse ora non sarei qui. Non volevo nascondere nulla, sono andato in panico e ho reagito male. È stato un errore enorme", ha raccontato l'imputato dinanzi alla Corte.
L'uomo ha spiegato anche il motivo dell'uso della valigia: "Sono andato nel bar dove lavoravo per parlare con il titolare e spiegargli cosa era successo, ma era l'orario di punta, non aveva modo di ascoltarmi. Allora sono tornato a casa e ho fatto quella stupidaggine della valigia. Non volevo davvero uccidere nessuno".
La Corte d'Appello di Ancona non ha creduto alla sua versione. Per i giudici, quelle 29 coltellate restano un'esecuzione impossibile da ricondurre a un eccesso di legittima difesa. (di Antonella Marchionni – il Resto del Carlino)