Voce su Roxana Karin Zenteno Borja
Il Duomo di San Giovanni Battista a Loano (Savona) dove sono stati celebrati i funerali di Roxana Karin Zenteno (di Davide Papalini, licenza CC BY-SA 3.0)
Roxana Karin Zenteno Borja, 41 anni, fu uccisa dal marito Marco Buscaglia, 47 anni, la mattina del 17 novembre 2018 a Boissano in provincia di Savona.
L'omicidio si consumò nella camera da letto dell'abitazione della coppia, sposata da 13 anni. In casa erano presenti anche i loro due figli che, però, non dovettero assistere al drammatico episodio. L'uomo aveva soffocato la moglie con un cuscino per questioni legate alla gelosia.
Dopo aver compiuto l'efferato gesto, telefonò alla sorella riferendole di aver commesso una "stupidaggine", poi scese in cantina per ferirsi alle braccia nel tentativo di suicidarsi. I familiari, avvertiti dalla sorella, allertarono i soccorsi che, giunti successivamente sul posto, scoprirono il cadavere della quarantunenne e salvarono il marito trasportandolo in ospedale. I figli furono affidati ad alcuni parenti.[1][2]
Buscaglia, interrogato dagli inquirenti, ammise le proprie responsabilità. Dopo le formalità di rito, fu condotto in carcere con l'accusa di omicidio volontario. Nei giorni seguenti ribadì la sua confessione davanti al giudice per le indagini preliminari.
La signora Roxana era originaria di Lima, capitale del Perù, ma viveva in Italia da circa 14 anni. L'esame autoptico confermò il decesso per soffocamento. Secondo le ricostruzioni, la donna frequentava un'altra persona e il marito lo aveva scoperto. Quel sabato mattina del 17 novembre i due ebbero una discussione sull'argomento, degenerata poi nella fatale aggressione.[3][4]
Alla chiusura delle indagini, Buscaglia fu rinviato a giudizio in rito abbreviato. Il 19 settembre 2019 fu condannato in primo grado a 20 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, dai futili motivi e dal rapporto coniugale.[2][5] Il 19 maggio 2020 la Corte d'Appello di Savona ridusse la pena a 16 anni escludendo le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi.[6]