
Il resti del cadavere di Chiara Corrado, 40 anni, sono stati trovati a Torre del Lago, frazione di Viareggio in provincia di Lucca, la sera del 17 novembre 2019. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione, avvolto in un telo di plastica, sigillato con del nastro adesivo, all'interno di una roulotte parcheggiata in un'area adibita al deposito di utensili e attrezzi edili. La scoperta è avvenuta in seguito alla segnalazione ai carabinieri inoltrata dal proprietario del terreno che avvertiva un cattivo odore che provenire dal mezzo.[1]
La procura di Lucca ha inizialmente aperto un'inchiesta per occultamento di cadavere, considerando che la roulotte era chiusa dall'esterno con un lucchetto, inoltre la vittima aveva mani e collo legati con corde. Tuttavia diversi elementi hanno fatto propendere per l'ipotesi di omicidio, tra cui l'ispezione eseguita dal medico legale che ha rilevato una lesione alla testa, provocata da un corpo contundente. L'identificazione del cadavere è stata possibile grazie alla presenza di un tatuaggio che la donna aveva inciso sulla spalla sinistra. Chiara Corrado era originaria di San Giuliano Terme (Pisa), ma viveva senza fissa dimora nella provincia di Lucca. Di lei non si avevano notizie da mesi e nessuno aveva presentato denuncia di scomparsa. Il decesso sarebbe avvenuto, presumibilmente, tra luglio e agosto.
La notte tra il 21 e il 22 novembre il compagno della vittima, Graziano Zangari, 46 anni, è stato fermato con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. L'uomo, originario di San Nicola Arcella in provincia di Cosenza, è stato rintracciato in Calabria, ma precedentemente abitava a Lucca, in località Saltocchio, e lavorava come operaio in un cantiere edile. Nell'interrogatorio ha confessato il delitto riferendo di aver ucciso la donna la notte del 26 luglio al culmine di una violenta lite. Gli inquirenti sono risaliti al quarantaseienne poiché in un box controllato in Versilia, da lui utilizzato, i militari hanno trovato un sacco, corde e guanti del tutto simili a quelli presenti nella roulotte in cui era depositato il cadavere. C'erano inoltre un cuscino sporco di sangue e vari oggetti e indumenti femminili.[2][3]
Secondo le ricostuzioni degli investigatori, il litigio sarebbe sorto per questioni di gelosia. Il delitto è avvenuto all'interno di un container del cantiere dove l'accusato lavorava e nel quale la donna si recava di solito per incontrare Zangari. Successivamente è stata trasportata nella roulotte che l'uomo aveva chiesto di poter usare come deposito a un amico che ne era il proprietario.[4][5] Dall'esame autoptico è emerso che la vittima è deceduta a causa di un singolo colpo alla testa assestato con un martello da muratore.[6] Il 25 novembre, al termine dell'interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari ha convalidato la custodia cautelare in carcere per il quarantaseienne.