Voce su Giulia Rigon
Uno scorcio panoramico di Bassano Del Grappa in provincia di Vicenza. Nella foto il Ponte Vecchio sul fiume Brenta (di Museshare, licenza CC BY-SA 3.0).
Giulia Rigon, 31 anni, fu trovata morta la mattina del 19 dicembre 2021 a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza.[1]
La giovane, originaria dell'Altopiano di Asiago, conviveva insieme al suo compagno in un camper, solitamente parcheggiato in un'area di sosta alla periferia di Bassano. Da pochi mesi era impiegata come commessa in un supermercato di Romano D'Ezzelino (Vicenza).[2]
A lanciare l'allarme fu il fidanzato di 29 anni, Henrique Cappellari. A suo dire, al risveglio nelle prime ore del mattino, aveva trovato la compagna esanime all'interno del camper. Dopodiché la telefonata ai parenti della trentunenne e in seguito la segnalazione al 118.[3][4]
Sul posto giunsero i Carabinieri che avevano notato diverse ferite sul corpo della vittima, tra cui alcune vistose lesioni alla testa. Secondo la prima ispezione medico legale, quelle ferite sarebbero state compatibili con un'aggressione per mezzo di un oggetto contundente. Giulia Rigon sarebbe morta alcune ore prima della chiamata ai soccorsi, probabilmente nella notte tra sabato 18 e domenica 19 dicembre.
Il ventinovenne fu accompagnato in caserma per essere ascoltato dai militari. Dinanzi ai Carabinieri aveva escluso le proprie responsabilità e avrebbe affermato di aver trovato la trentunenne già morta nell'abitacolo, ipotizzando il decesso in seguito a una caduta accidentale.[5][6] Tale versione tuttavia non aveva convinto gli inquirenti che, pur rilasciandolo, lo iscrissero nel registro degli indagati.[7]
Cappellari era originario del Brasile. Da piccolo fu adottato insieme al fratello da una famiglia del vicentino. Era residente a Cassola (Vicenza), ma negli ultimi tempi si era trasferito nel proprio camper, dove viveva stabilmente e aveva ospitato anche la compagna Giulia. Il ventinovenne era disoccupato, anche se in passato aveva svolto alcune attività, tra cui il ragazzo-immagine e il deejay.
Nei giorni seguenti i primi risultati dell'autopsia avevano confermato l'iniziale ipotesi di aggressione ai danni della vittima e smentito la versione della "caduta accidentale" fornita dal compagno. La trentunenne sarebbe stata colpita con un corpo contundente, ma anche percossa a calci e pugni fuori dal camper, poi trascinata all'interno dell'abitacolo. Prima della telefonata ai soccorsi, le tracce della violenza sarebbero state parzialmente ripulite. Nella serata del 23 dicembre 2021 la Procura di Vicenza dispose il fermo nei confronti di Cappellari, considerando sussistente il pericolo di fuga. Il giovane fu condotto in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato.[8][9]
Il Duomo di San Matteo ad Asiago in provincia di Vicenza dove sono stati celebrati i funerali di Giulia Rigon
Secondo le ricostruzioni, la vittima era seguita da un'amministratrice di sostegno poiché soffriva di disturbi psichiatrici. Precedentemente aveva trascorso un periodo in una comunità protetta a Mussolente, poi si era allontanata volontariamente dalla struttura per stare accanto al fidanzato. Alla giovane era stato anche offerto un alloggio sociale dove potersi trasferire da sola, però lei aveva rifiutato per non separarsi dal compagno, preferendo convivere con lui nel camper.[10]
I due avevano già avuto anni prima una relazione, poi terminata. Negli ultimi tempi avevano ricominciato a frequentarsi e da qualche mese lei si era trasferita nel caravan del ventinovenne. I genitori le consigliarono di riprendere il percorso di cura e tornare nella comunità di recupero, lei però si oppose insieme al compagno. In un'occasione il giovane avrebbe persino aggredito il padre di Giulia che insisteva affinché la figlia si allontanasse da lui.[11][12]
Il 26 dicembre, nell'interrogatorio di garanzia di fronte al giudice per le indagini preliminari, Cappellari continuò a ribadire la propria innocenza, respingendo le accuse a suo carico. Nei suoi confronti fu convalidata la custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato dal rapporto sentimentale con la vittima.[13]
Nel corso di successivi colloqui avuti con i familiari della vittima, Cappellari avrebbe cambiato versione, accennando al fatto che la trentunenne avesse delle "brutte frequentazioni" con cui in passato aveva avuto degli screzi. Tali individui, rimasti sconosciuti, avrebbero potuto essere i responsabili dell'omicidio. Per i difensori dell'indagato, il cambio di versione sarebbe da imputare alle modalità irregolari con cui si erano svolti i precedenti interrogatori.[14]
Nel mesi seguenti, i risultati finali dell'autopsia disposta dalla Procura confermarono che Giulia Rigon fu aggredita e pestata in modo così violento da provocarle una profonda frattura al torace. Nel novembre del 2022 Cappellari fu rinviato a giudizio.[15] Sottoposto a una perizia psichiatrica su disposizione della Procura, il giovane fu considerato perfettamente in grado di intendere e di volere nel momento in cui si erano verificati i fatti.[16]
Uno scorcio di piazza Carli nel centro di Asiago, città della provincia di Vicenza di cui era originaria Giulia Rigon (di Nordavind, licenza CC BY-SA 4.0)
Nel corso del processo i periti di accusa e difesa esposero diverse conclusioni sulle cause del decesso della vittima. Da una parte gli esperti incaricati dalla Procura sostennero che il colpo inferto a Giulia fu forte abbastanza da provocarle un arresto respiratorio, poi risultato fatale. Inoltre le ferite attorno al punto d'impatto sul torace sarebbero compatibili con l'anello che Cappellari portava all'indice sinistro e con le lesioni rinvenute dai Carabinieri sulle mani del ventinovenne, nel corso della notte tra il 18 e il 19 dicembre 2021.
Sempre gli stessi periti ritennero che ogni altra dinamica ipotizzata dalla difesa era priva di qualsiasi riscontro concreto. Di diverso avviso invece gli esperti incaricati dalla difesa, secondo cui i vari particolari attribuiti alla ricostruzione fornita dalla Procura potessero trovare altre spiegazioni, non imputabili a Cappellari. Per questo motivo la Corte d'Assise di Vicenza incaricò un diverso consulente per effettuare una nuova perizia medico legale. Questa sancì che la morte di Giulia Rigon fu causata da un fortissimo colpo al petto, sferrato con una violenza tale da fratturarle lo sterno.[17]
La pubblica accusa chiese la massima pena per Cappellari. Tuttavia, l'8 marzo 2024, la Corte d'Assise di Vicenza aveva riconosciuto le attenuanti generiche e condannato l'imputato a 21 anni di reclusione.[18][14]