Voce su Marzia Capezzuti
Il corpo senza vita di Marzia Capezzuti, 29 anni, fu trovato il 25 ottobre 2022 in un casolare abbandonato tra le colline di Pontecagnano Faiano e Montecorvino Pugliano in provincia di Salerno.[1][2]
Uno scorcio della Chiesa dei Santi Giuseppe e Vito a Montecorvino Pugliano in provincia di Salerno (su concessione di BeWeB - Beni Culturali Ecclesiastici in Web)
La giovane era scomparsa da più di un anno. La prima sparizione risalirebbe al giugno del 2021.[3] Della sua vicenda si era occupata la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?" che, nei mesi seguenti, aveva mostrato una foto scattata da un cittadino, nella quale Marzia appariva con il volto pieno di lividi e con delle macchie di sangue. Lo scatto sarebbe stato effettuato pochi mesi prima del secondo avvistamento, avvenuto il 7 marzo del 2022.
La vittima era originaria del Milanese e aveva trascorso molti anni in case famiglia in seguito alla separazione dei genitori avvenuta poco dopo la sua nascita. La ragazza era anche affetta da un disagio psichico per il quale era stata dichiarata invalida al 100%. Nel 2014 conobbe sui social un suo coetaneo, Antonio, di Pontecagnano. Con lui nacque una relazione e, nonostante l'opposizione dei parenti, la giovane decise di trasferirsi dalla Lombardia alla provincia di Salerno, dove vissero insieme per circa tre anni.
Lo scenario però cambiò nel 2017 quando Marzia conobbe due coniugi di Pontecagnano, Maria Barbara Vacchiano e Damiano Noschese. La giovane lasciò Antonio e si fidanzò con Alessandro, fratello di Barbara, noto tossicodipendente. Contestualmente abbandonò l'appartamento che condivideva con l'ex compagno per trasferirsi nell'abitazione della famiglia Vacchiano-Noschese. Un grave lutto però segnò la vita della famiglia quando il 7 novembre 2019 Alessandro fu trovato morto in piazza Garibaldi a Napoli. Era deceduto per overdose.[4]
Marzia continuò a vivere nella casa del compagno defunto, ma di lì a poco si persero le sue tracce. Non fu avvistata per mesi e anche i genitori residenti a Milano finirono per preoccuparsi, non riuscendo più a mettersi in contatto con lei. Dopo varie segnalazioni, la Procura di Salerno aveva avviato un'inchiesta per maltrattamenti in famiglia e sette persone furono iscritte nel registro degli indagati. Dopo il rinvenimento del corpo senza vita nell'ottobre del 2022, le accuse variarono in omicidio e occultamento di cadavere.
Secondo le ricostruzioni, la ventinovenne sarebbe stata segregata in casa Vacchiano-Noschese per subire continue violenze e soprusi. Il 19 aprile 2023 i Carabinieri di Salerno effettuarono tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone, emesse dal Tribunale ordinario e dal Tribunale per i minorenni, su richiesta delle rispettive Procure salernitane.[5][6]
La principale indiziata era proprio Barbara Vacchiano, 46 anni, sorella del defunto compagno di Marzia. Coinvolti nella vicenda anche il marito Damiano Noschese, 39 anni, e il figlio quindicenne della coppia. I destinatari del provvedimento furono accusati a vario titolo di omicidio, maltrattamenti e tortura ai danni della vittima.
Secondo le ricostruzioni, la giovane sarebbe stata incolpata dalla famiglia che la ospitava per la morte del compagno Alessandro. Ma i maltrattamenti e gli abusi sarebbero stati perpetrati anche allo scopo di impossessarsi dei soldi della pensione di Marzia. Infatti alla ventinovenne era stata assegnata una pensione per la patologia cognitiva di cui era affetta. Denaro che sarebbe stato prelevato anche dopo la sua scomparsa.
Sempre secondo le ricostruzioni, la giovane sarebbe stata persino costretta a prostituirsi,[5][6] a dormire in uno sgabuzzino, a ingoiare una sigaretta accesa e ad essere marchiata col fuoco sulla pelle con le lettere B e V, le iniziali di Barbara Vacchiano. Mentre era scomparsa e segregata in casa, i genitori della vittima avevano avviato le ricerche, ma gli aguzzini che la maltrattavano dicevano di non vederla da settimane poiché era scappata con un nuovo fidanzato.
La data del decesso sarebbe collocabile nella notte tra il 7 e l'8 marzo 2022, poche ore dopo il suo secondo avvistamento. La sera del 7 marzo, alla vigilia del suo compleanno, la giovane sarebbe stata caricata in macchina e portata via dall'abitazione in cui era segregata. Proprio in quei frangenti alcuni vicini di casa, che non la vedevano da mesi, l'avrebbero sentita gridare mentre i suoi aguzzini la trascinavano.
La terribile storia fu ricostruita anche grazie alla testimonianza di una delle figlie di Barbara Vacchiano, Annamaria, che secondo l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari, sarebbe l'unica ad aver conservato un residuo di umana pietà all'interno di quel contesto familiare.[7] Fondamentale nell'inchiesta un'intercettazione tra i figli di Vacchiano, in cui il quindicenne avrebbe rivelato ad Annamaria che i genitori portarono Marzia a "fare un giro", poi l'avrebbero affogata e strangolata.[8][9]
La vicenda di Marzia Capezzuti fu sottoposta in più circostanze al vaglio dei servizi sociali a partire dal 2017. Il sindaco di Pontecagnano Faiano aveva precisato che, in diverse occasioni, gli assistenti sociali proposero degli interventi per aiutarla, ma la giovane si oppose a qualsiasi provvedimento.[10] In seguito all'ordinanza di custodia cautelare in carcere, tutti gli indiziati si avvalsero della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia di fronte al Gip.[11] Nel marzo del 2024 Vacchiano e Noschese furono rinviati a giudizio.[12]
Il 12 giugno 2024 il Tribunale per i minorenni di Salerno aveva condannato il figlio di Barbara Vacchiano e Damiano Noschese a 16 anni di reclusione, al termine del processo in cui il giovane era accusato di concorso in omicidio. Il PM aveva chiesto la pena a 18 anni, ma la sentenza applicò la diminuente legata all'aver agito su determinazione dei genitori ed escluse le aggravanti della premeditazione e della crudeltà contestate dalla Procura per i minorenni.[13][14]